Cassa Rurale Giudicarie assemblea il 17 luglio con i soci «remoti»

di Giuliano Beltrami

Godono le cartiere, ne guadagna l’economia, che in tempo di coronavirus è positivo, ma nelle case dei soci della cooperazione (nella stagione delle assemblee) piovono chili di carte: relazioni, bilanci, moduli per le elezioni.

A dire il vero, nel mondo del credito cooperativo c’è anche chi si arrangia rimandando tutto al sito, con buona pace della democrazia e dei soci anziani, sprovvisti di supporti informatici.
La Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella prova a ridurre il carico cartaceo in altro modo: 4.000 soci che hanno dato la loro adesione riceveranno la documentazione via mail; gli altri 4.000 un bustone con due fascicoli, uno blu (di 40 pagine) e uno giallo con le deleghe per le varie delibere.
Partiamo dai dati della Cassa che a breve incorporerà la consorella Adamello, creando una unica Banca di credito cooperativo delle Giudicarie. «Il miglior bilancio della nostra storia», lo definì il direttore (ora ex) Davide Donati prima di abbandonare: l’utile sfiora i 6 milioni di euro (5.844.870), contro i 3 del 2018; raccolta complessiva di un miliardo e 223 milioni, impieghi (prestiti ai clienti) per 619 milioni; dati che fanno della Cassa con sede a Darzo e bacino nelle intere Giudicarie, sulla Paganella e nella bresciana valle Sabbia una delle prime del Trentino: la prima della periferia, piazzata nella classe 1 del gruppo Cassa Centrale Banca, la più alta della graduatoria.

Perché tanta carta? Perché l’assemblea (ormai accade così per ogni Cooperativa con molti soci) non si potrà tenere “in presenza”, come si dice oggi.

Assemblea entro 180 giorni dalla redazione del bilancio: sarebbero 120, ma Covid ha convinto il governo a dilatare i tempi. Significa assemblea in prima convocazione il 26 giugno. Seconda convocazione: 30 giorni dopo.
Sarebbe fine luglio, ma c’è un problema: il 19 luglio è convocata l’assemblea della capogruppo (Cassa Centrale Banca), perciò le assemblee di tutte le controllate vanno convocate prima. Ergo, l’assise (senza soci) è in programma per venerdì 17 luglio.
E come si svolgerà? I soci dovranno delegare un rappresentante designato, che nel caso è un notaio: Luigi Zampaglione. Quale miglior figura di garanzia che un notaio, chiede il presidente Andrea Armanini. Il rappresentante raccoglierà tutte le deleghe, le sfoglierà e approverà (o boccerà, a seconda del volere dei soci) le delibere.

Come arriveranno i pareri dei soci? «Noi abbiamo deciso di non tener conto di ciò che scriveva Cassa Centrale, ossia di mettere tutto sul sito da consultare. Abbiamo preferito illustrare per filo e per segno le indicazioni ad ogni socio. Abbiamo nove delibere per questa fase».
Per questa fase, perché i soci della Cassa trentino-bresciana sono attesi a brevissimo da un secondo appuntamento: la fusione per incorporazione (come si diceva) con la Cassa Rurale Adamello. Assemblea straordinaria nella stessa data dell’ordinaria: prima convocazione il 16 e seconda il 17 luglio. Tempo per votare fino al 14 luglio.

La delega per l’assemblea ordinaria va consegnata il 23 giugno, tre giorni prima della prima convocazione, per lasciare il tempo al notaio di raccogliere e decriptare qualche migliaio di deleghe. Quanto al parere concernente la fusione (favorevoli o contrari), a breve giungerà nelle case dei soci un’altra busta (cartacea o via mail, a seconda della consuetudine con la telematica) in cui si chiederà di esprimersi. Le indicazioni di voto (non si discute sull’argomento) saranno vincolanti. E come detto, il notaio vuole essere una garanzia di rispetto della democrazia.

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