Un malore per la guida alpina: soccorso in quota con camici e mascherine "Chiedo scusa a tutti, ho sbagliato"

di Marica Viganò

Un malore l’ha colto all’improvviso. Era nella neve, incapace di chiedere aiuto. Se non l’avessero trovato alcune persone a spasso con il cane, avrebbe rischiato di rimanere lì, al freddo, chissà fino a quando. Ha trent’anni ed un fisico allenato l’alpinista rendenero salvato nel tardo pomeriggio di sabato a Passo Campo Carlo Magno: trasferito in ospedale in elicottero, prima a Tione e poi a Trento, subito sottoposto alle cure, si è ristabilito in poche ore.
Non avrebbe dovuto essere lì, nella neve, fuori dalla sua abitazione. Per soccorrerlo, inoltre, il personale sanitario ha dovuto infilarsi mascherine, guanti, camici adeguati contro l’infezione da coronavirus.
Dimesso nel pomeriggio di ieri dall’ospedale, il giovane - che è anche guida alpina - è pronto a prendersi le proprie responsabilità. Rischia la denuncia penale per aver violato il Decreto del presidente del consiglio ribattezzato #noistiamoacasa, chiede scusa al sistema sanitario provinciale per aver mobilitato i soccorsi e anche alle guide alpine di Madonna di Campiglio e alle guide alpine del Trentino «perché non è stato un bell’esempio».

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