Il Bim del Chiese e la grana dell'assunzione di personale, con il giallo dell'annullamento

Il presidente del Bim del Chiese, Severino Papaleoni, ha l’aria stanca. Questa vicenda dell’assunzione di un assistente amministrativo lo sta turbando da settimane. Per questo vuole ricostruire la storia.
«Partiamo da un presupposto - esordisce -. La struttura del Bim del Chiese, con tutte le scelte di carattere burocratico e di politica sovracomunale da prendere, è fragile».

Facciamo notare che per decenni è stata monocellulare: un unico dipendente e un segretario a scavalco, mentre oggi ci sono più persone. «Vero - replica - ma si fanno anche più cose. E poi, attenzione, a parte il dipendente storico, che andrà in pensione in autunno, il resto è costituito da personale precario».

Va bene. Ripartiamo dall’assunzione in programma, ossia dalla grana, intesa come plurale di grane, non come denaro.
«Per sostituire il dipendente in odore di pensione abbiamo bandito il concorso. La vincitrice, purtroppo, ha scelto di andare in un’altra amministrazione. A questo punto ci siamo posti la domanda, di fronte al bisogno che si faceva sempre più stringente: scorrere lungo la graduatoria del concorso o ricorrere ad un lavoratore esperto proveniente da altra amministrazione? Consultazione di segretari comunali a noi vicini e al Consorzio dei Comuni con il risultato praticamente unanime: “Ricorrete alla mobilità interna”, che significa cercare un lavoratore dipendente di altra amministrazione».

Conosciamo la trafila: l’assemblea del 30 gennaio delibera l’assunzione di una persona; il 4 febbraio la segretaria dà il via alla procedura di assunzione, attraverso la mobilità, di un lavoratore proveniente da altra amministrazione. Ora arriva il guaio, spiegato dal presidente Papaleoni: «Il 5 febbraio scadeva il termine per l’affissione all’albo della delibera, cosa che per un disguido interno non è accaduta. Ripeto: puro disguido. Pertanto la segretaria si è vista costretta ad annullare la determina in autotutela: infatti se la delibera non è valida, non può essere valida la determina che la applica. Giusto?» Giusto. Non fa una piega.

«Ecco - trionfa Severino Papaleoni - il motivo dell’autotutela è tutto qua». Già. Ma lei capisce che l’annullamento in autotutela, dopo che è arrivata una diffida del sindacato ad annullare la determina, può causare equivoci. Inoltre, se ci concede, c’è stato un eccesso di motivazioni da parte della determina di annullamento della precedente. Sa com’è? Quando si motiva troppo... Scatta subito il pensiero, «qui gatta ci cova!».
«No, no, nessuna gatta - esclama Papaleoni - La motivazione banale è solo questa. Certo, abbiamo saputo che il dipendente storico del Bim, anziché andare in pensione a marzo o a maggio, scivolerà a ottobre. Questo fa venir meno l’urgenza dell’assunzione».
E ora? «Non è detto che, come scrivete, la patata passerà automaticamente alla pentola della prossima assemblea, dopo le elezioni del 3 maggio. Ora valuteremo il da farsi».

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