«Anestesisti, vero problema» Polemiche all'ospedale di Tione

di Giuliano Beltrami

In sé l'ordine del giorno era urgente, ma veloce da sbrigare. E si è sbrigato velocemente. In compenso poi il Consiglio della Comunità delle Giudicarie si è fermato a ragionare fuori sacco di una questione che ha scottato, e scotta ancora, la comunità senza maiuscola, ossia la popolazione: la situazione dell'ospedale di Tione.

Ci sono problemi che rischiano di mandare (usando termini pugilistici) il nosocomio al tappeto. Prima di tutto l'anestesista. Sono passati qualcosa come 40 mesi dalla firma del protocollo fra la Comunità, la Provincia e l'Azienda sanitaria, e l'ospedale di Tione è ancora in sofferenza rispetto al numero degli anestesisti. Per capirci, il servizio 24 ore su 24 può essere garantito solo alla presenza di quattro anestesisti che si turnano. «In 40 mesi - esclama un accorato Giorgio Butterini , presidente della Comunità - abbiamo avuto la possibilità di avere i quattro anestesisti per un massimo di 4 mesi». Ergo? «Ergo, qualcosa non funziona» replica, dicendosi «perplesso e preoccupato». Anche perché sa di correre il rischio di aver trattato (ed è stata una trattativa non facile) per niente. Le promesse dell'Azienda sanitaria rischiano di essere solo annunci destinati a rimanere sulla carta, fatti a bella posta per tenere buona la gente dopo la raccolta clamorosa di firme di cinque anni fa, a seguito della decisione di chiudere il punto nascite.
Il Consiglio della Comunità ha convenuto (maggioranza e minoranza unite) nella necessità di convocare un incontro con i sindaci, chiedendo la presenza dell'assessora provinciale Stefania Segnana , con la quale Butterini si è incontrato recentemente, alla presenza anche del direttore generale dell'Azienda Paolo Bordon.

«Vogliamo parlarne in modo civile e costruttivo, ma fermo ? conclude il presidente della Comunità ? perché rappresenta un aspetto fondamentale del protocollo firmato 40 mesi fa, anche se non è l'unico».
Facendo un passo indietro, il Consiglio della Comunità aveva all'ordine del giorno la modifica di tre superfici industriali sul territorio. La prima è quella di Storo, la più vasta area industriale delle Giudicarie. La previsione del Pup (Piano urbanistico provinciale) divide l'area in due zone: esistente e di progetto. Nell'area esistente (urbanizzata e funzionale) sono presenti 31 edifici industriali, di cui 9 dismessi e 2 parzialmente utilizzati. Su richiesta di privati, avallata dal Comune, è prevista l'eliminazione di due porzioni produttive di progetto per circa 7.700 metri quadri. Fra l'altro sulle particelle passa la linea dell'alta tensione, che limita l'edificabilità.
La seconda riguarda Zuclo di Borgo Lares. La variante prevede l'ampliamento dell'area produttiva esistente di circa 16.800 metri quadrati, mediante l'eliminazione dell'area attrezzature e servizi di livello locale e dell'area agricola di pregio. La richiesta deriva dalla necessità di un'azienda locale di ampliare gli spazi produttivi il più vicino possibile ai propri impianti situati a Tione.
Infine, a Comano Terme è prevista una riperimetrazione dell'area produttiva di progetto con lo stralcio di due porzioni individuate come aree agricole di pregio di superfici pari a circa 7.100 metri quadri e la porzione in ampliamento è pari a circa 2.900.

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