Attacco di cuore, sbatte in auto Salvato da un volontario

È finito contro un muro con la sua auto nella zona industriale di Storo, dopo essere stato colpito da un arresto cardiaco: il destino, per Alessandro Nascimbeni, pensionato di settant’anni del posto, ha voluto però che proprio in quel momento dall’altra parte della strada stesse transitando a bordo del suo trattore un giovane, che oltre ad essere contadino è vigile del fuoco volontario e fa parte dell’associazione Servizio ambulanza, anche con la qualifica di istruttore del soccorso.

Il giovane, Francesco Romele, 26 anni, aveva appena lasciato uno degli appezzamenti della sua azienda agricola e stava procedendo lungo via Primo maggio per raggiungere il centro di Storo, quando all’altezza dello stabilimento Waris ha notato un’auto contro il muro di cinta ed un uomo, accanto, che si sbracciava.

«Ho subito capito che era successo qualcosa: sono sceso dal trattore e non appena mi sono avvicinato all’auto ho visto un uomo riverso sul volante, al posto di guida. Ho subito aperto la portiera, riuscendo a trascinarlo fuori per praticargli le manovre di primo soccorso, mentre altre persone che nel frattempo si erano fermate sono riuscite ad allertare il 112».

In via Primo maggio sono arrivati i colleghi volontari di Francesco, tanto quelli dell’Ambulanza di Storo che quelli del corpo dei vigili del fuoco volontari del centro chiesano. Nella zona industriale a sud dell’abitato di Storo sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale del corpo della Valle del Chiese che hanno effettuato i rilievi e curato la viabilità per permettere in tutta sicurezza le operazioni di soccorso.
Il tutto mentre dal capoluogo era già stato fatto decollare l’elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento, che in pochi minuti ha raggiunto la Valle del Chiese atterrando, grazie all’assistenza dei vigili del fuoco volontari, a pochi metri dal luogo dell’incidente, proprio lungo via Primo maggio.

Alessandro Nascimbeni è stato stabilizzato e trasferito in volo all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato affidato al reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono molto serie ed i medici non hanno sciolto la prognosi, ma senza il provvidenziale intervento di Romele e la prontezza di quest’ultimo, quasi certamente l’anziano non avrebbe neppure avuto la possibilità di raggiungere l’ospedale ed essere sottoposto alle cure necessarie.

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