Allarme incendio all'hotel Carlo Magno di Campiglio Trovati tre focolai in 3 punti diversi dell'albergo

di Marica Viganò

L’allarme incendio è scattato in una mattinata di sole, con la maggior parte dei clienti già sulle piste da sci a godersi la giornata. Al «Carlo Magno hotel spa resort» di Madonna di Campiglio, una delle strutture turistiche più grandi della zona, i sensori sono entrati in azione pochi minuti prima delle 11.30: immediato l’intervento del personale con gli estintori, mentre sul posto si sono portati una decina di vigili del fuoco volontari di Madonna di Campiglio con i colleghi di Dimaro, ed i carabinieri di Campiglio.

Fortunatamente non sono servite l’autoscala e l’autobotte dei pompieri. Le fiamme sono state subito spente, ma le verifiche sono proseguite fino al tardo pomeriggio con l’arrivo degli specialisti del nucleo investigazioni scientifiche dei carabinieri, data la chiara matrice dolosa dall’incendio, anzi degli incendi: sono tre i punti in cui sono appiccate le fiamme. I focolai si sono sviluppati al piano interrato, dove si trova la lavanderia, e nei corridoi del secondo e del quarto piano.

Si è proceduto con l’evacuazione di un’ala della struttura, a scopo precauzionale, per controllare che nelle stanze non fosse rimasto nessuno: anche se le fiamme sono state subito soffocate con la schiuma, c’era il pericolo del monossido. I locali sono stati arieggiati e l’allarme è rientrato non appena le apparecchiature dei vigili del fuoco hanno escluso la presenza di gas velenoso. Tuttavia due persone sono state accompagnate in ambulanza al pronto soccorso, per accertamenti: si tratta degli uomini della manutenzione dell’hotel, i primi ad intervenire, che hanno respirato accidentalmente la polvere uscita dagli estintori.

Nessun problema per i pochi clienti presenti a quell’ora nella struttura, mentre gli altri al loro ritorno dalle piste hanno trovato l’hotel praticamente come l’hanno lasciato: le fiamme non hanno lasciato tracce sui muri o sulla moquette dei corridoi. Le indagini dei carabinieri della «scientifica» puntano a stabilire se sia stata utilizzata qualche sostanza accelerante. Il fuoco è partito al piano seminterrato da alcuni cartoni accatastati, mentre al secondo e quarto piano dal carrello delle pulizie, dal cestino dei rifiuti.

Pare esclusa l’ipotesi della ragazzata: chi ha messo in atto il «piano» sapeva molto bene come muoversi all’interno della struttura e, se chiunque può raggiungere i corridoi, nel locale lavanderia del piano seminterrato ci può arrivare solo chi sa molto bene come orientarsi nell’hotel. I carabinieri di Madonna di Campiglio hanno sentito i proprietari dell’hotel ed alcuni dipendenti. Pare che non siano state viste persone estranee entrare nella struttura prima che scoppiasse l’allarme incendio, ma le telecamere che si trovano all’esterno dell’hotel - le registrazioni sono state prese dai carabinieri - potranno dare un prezioso aiuto agli investigatori.

L’hotel in questi giorni è praticamente al completo e l’azione di ieri mattina avrebbe potuto rovinare il soggiorno dei clienti e l’impegno di tutto il personale nel far sì che la stagione turistica prosegua nel migliore dei modi. Forse si è trattato solo di un «avvertimento», che però potrebbe costare caro a chi l’ha progettato: i carabinieri stanno indagando per danneggiamento a seguito di incendio doloso.

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