Pinzolo, Val Rendena e Adamello Brenta Tre Casse Rurali pronte alla fusione

Le tre casse rurali di Pinzolo, Val Rendena e Adamello Brenta hanno trovato la quadra: la scorsa sera i tre consigli di amministrazione delle Casse Rurali Adamello Brenta, Val Rendena e Pinzolo hanno firmato un protocollo d’intesa che porterà all’aggregazione delle tre casse rurali che operano in Val Rendena e, con la Adamello Brenta, anche nella busa di Tione e fino alla Val di Ledro e la Valsabbia. 
Si mettono assieme tre casse con patrimoni di oltre 20 milioni di euro l’una (il dato è del 2017 e al lordo delle successive quote di partecipazione versate per «comporre» il patrimonio della capogruppo): la Val Rendena, con i suoi tre sportelli e 17 dipendenti, nel 2017 a bilancio aveva un patrimonio di 20,64 milioni di euro, la Pinzolo, con 6 sportelli e 27 dipendenti chiudeva il 2017 a 27,64 milioni di euro e la Adamello Brenta, 12 sportelli e 65 dipendenti, chiudeva con un patrimonio di 34,12 milioni di euro. 
Nasce dalla fusione delle tre una nuova cassa rurale con oltre 9 mila soci in un territorio che va da Madonna di Campiglio (nella foto) a Gavardo, con due delle tre anime di questa nuova banca di credito cooperativo con un fortissimo radicamento concentrato in Val Rendena. 
A sorpresa, dopo una trattativa lunga e complicata che spesso ha subìto degli stop principalmente perché la Val Rendena sognava di fare un rurale di vallata, è arrivato l’annuncio. Non si è lasciato trapelare nulla, tanto che solo pochi giorni fa, domenica pomeriggio, i soci della rurale di Pinzolo si sono riuniti in assemblea senza affrontare l’argomento fusioni. 
Massimo riserbo che, al di là dell’annuncio della firma di un protocollo d’intesa fra i vertici delle tre casse rurali, continua a mantenersi con il resto del mondo del credito e i soci, tanto che i dettagli dell’operazione rimangono ancora riservati.
Si può presupporre che la banca di maggiori dimensioni, ovvero la Adamello Brenta, sia quella incorporante, anche se l’attenzione agli equilibri e alle sensibilità - che è immaginabile abbia inciso sulla scelta del nome e su come sarà formato il consiglio di amministrazione della nuova realtà - è in questo momento un tema delicato che i tre presidenti, Roberto Simoni (Pinzolo) Mirko Bonapace (Val Rendena) e Monia Bonenti (Adamello Brenta) hanno portato avanti oltre i numeri con i quali si presenta la realtà nascente. 
«È stato un lavoro che ci ha impegnato per diverso tempo - spiega il presidente della cassa rurale di Pinzolo Roberto Simoni - credo che per i soci, il territorio e l’economia locale, preso atto di un contesto che non ci consente più di rimanere piccoli, questa sia stata la scelta migliore. Arriviamo alla fusione in salute, con i numeri a posto e l’obiettivo è quello di fare una banca dai numeri importanti, di costruire una bella cassa rurale che non faccia rimpiangere le tre che ci sono state fino ad ora. Manterremo l’obiettivo, ancora più importante di ora, di valorizzare le risorse umane rimane primario e non dobbiamo nemmeno dimenticare che la nuova cassa opererà in territori economicamente rilevanti come la Val Rendena e il Lago di Garda». 
A livello trentino, l’aggregazione che nascerà dalle tre rurali giudicariesi sarà comunque di dimensioni medio-piccole, nonostante il balzo di dimensione.
«Un’aggregazione importante che sicuramente crea un valore aggiunto per il territorio - commenta il cambiamento storico Monia Bonenti, presidente della cassa rurale Adamello Brenta - credo che la nuova cassa porterà al territorio molte opportunità perchè sarà solida, visto che nasce da tre realtà che sono arrivate a fusione in salute e continuerà a servire i propri soci e a garantire tutti quei servizi che sono stati offerti fino ad oggi con efficienza cercando però grazie alla nuova forza dell’aggregazione di adeguarsi alle sfide tecnologiche che sono imprescindibili nel mondo attuale e futuro».

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