Parco Adamello nel mirino "Ci vorrebbe un'indagine"

Abbottonatissimi. Prendi il telefono e chiama qualche esponente istituzionale del Parco Adamello Brenta, chiedigli cosa pensi della sparata dell’ex direttore Silvio Bartolomei, e ti sentirai opporre un «no comment», magari con un velo di imbarazzo, ma deciso.
A sbottonarsi è Franco Tessadri, presidente di Mountain Wilderness e membro del Comitato di gestione per conto delle Associazioni ambientaliste. Si sbottona, ma non sa nulla... «Eh no – si schermisce – perché quello che so lo leggo dai giornali. Allora intendiamoci, che non salti fuori che Bartolomei è uno che scende da Marte, perché è scafatino l’uomo. Andarsene e denunciare... perché invece non è rimasto a cercare di mettere ordine?».
Beh, forse non è facile, obiettiamo, per l’ultimo venuto. «Guardi - replica Tessadri - che sulle irregolarità denunciate spero che qualcuno indaghi, sia chiaro. Qualche problema c’è, e io l’ho denunciato. La stessa nomina di Bartolomei era tutto fuorché trasparente. Sono andati a cercarlo i componenti della Giunta, e lo hanno scelto ancora prima di fare la selezione. Non è un caso se io ho chiesto lo scrutinio segreto in sede di Comitato quando c’era da accettare il giudizio della Giunta. E non è un caso se 11 membri su 48 l’hanno pensata come me. Il problema della trasparenza esiste. Da quanto se n’è andato Bartolomei ho chiesto più volte: facciamo o non facciamo questo nuovo direttore? Cominciamo a fare qualcosa di serio? Può un organismo come questo rimanere senza direttore (con tutto il rispetto per il facente funzione) per dieci mesi?».
Ci pensa un attimo Tessadri, poi riprende: «I miei amici mi dicono: “Denuncia, perché il sistema trentino non può andare avanti così”.  A dire il vero, pur nella consapevolezza che molte cose non vanno, io non vorrei – indossa il vestito della tolleranza Tessadri -  gettare il bambino con l’acqua sporca. Non voglio distruggere il Trentino. Le strutture le abbiamo: basta usarle bene e cominciare a far politica seriamente».
Tornando alle giacche abbottonate, ecco le parole di Matteo Motter, membro della Giunta. Provochiamo: possibile che nessuno abbia nulla da dire o da fare di fronte ad accuse tanto pesanti? Delle due l’una: o si ravvisano gli estremi per avviare cause, o implicitamente con il silenzio si conferma ciò che dice Bartolomei. Nemmeno di fronte alla provocazione Motter cede. Con grande cortesia, ma altrettanta fermezza, e pure con un sorriso, risponde: «Guardi, stiamo parlando fra di noi e stiamo valutando il da farsi. Altro non posso dire. Siamo tutti allineati con il presidente».
Roberto Failoni (albergatore di Pinzolo, assessore al turismo della Comunità delle Giudicarie e membro del Comitato di gestione del Parco) è addirittura basito: «Ho sempre partecipato ai Comitati di gestione, a parte uno perché ero in vacanza, e non ho mai percepito da parte di Bartolomei il minimo segnale di malessere. Posso dire? Per me è un mistero: non puoi star zitto per otto mesi e poi uscirtene con una denuncia su Facebook».

comments powered by Disqus