Tione: aumentano gli accessi all'ospedale

di Denise Rocca

Egidio Dipede, direttore dell’unità operativa Medicina Interna e dell’area funzionale operativa Medicina presso l’ospedale di Tione, ha accolto con pacata positività, differentemente dall’allarme generale che si è sparso in valle, le ultime dichiarazioni dell’assessore provinciale Luca Zeni sull’ospedale di Tione.

«Mi concentrerei sul rilancio di cui ha parlato l’assessore - spiega Dipede - che è una buona notizia per l’ospedale di Tione dove le potenzialità sono tante e mi pare ci si stia muovendo anche nella direzione di quei servizi, come l’ampliamento dell’area di ortopedia e traumatologia che gli utenti di questo ospedale richiedono e sulle quali il territorio è vocato». Da professionista, più che sull’emotività il direttore generale del centro ospedaliero tionese si basa sui numeri: «Anzitutto - premette - c’è da dire che gli accessi all’ospedale sono in aumento dal 2014 al 2015, segno inequivocabile dell’utilizzo che si fa della struttura in valle, ma anche della fiducia che gli utenti hanno ritrovato o comunque hanno verso l’ospedale, al di là delle reazioni emotive che si possono avere davanti ad una notizia o ad un’altra».

Si parla di una cifra di accessi al nosocomio tionese che varia dai 16 ai 18mila annui: la variazione dipende anche e soprattutto dalle stagioni turistiche per un’ospedale sul quale gravita la Val Rendena con il suo massiccio turismo invernale. Scorporando questi dati: nel 2015 ci sono stati 12mila accessi al pronto soccorso ai quali si aggiungono circa 4mila ricoveri e 2370 pazienti in attività ambulatoriale.

«In media - prosegue il direttore Dipede - a Tione la metà dell’attività del pronto soccorso, quindi dei 12mila di cui si diceva per lo scorso anno, si compone di interventi di tipo traumatologico», un dato che per Dipede va incrociato con i numeri significativi degli interventi di piccola chirurgia, anch’essi in aumento, che danno risposta soprattutto alla popolazione locale. «Sono questi dati che mi confortano nel pensare che lo sviluppo dell’ospedale debba seguire le due grandi filiere dell’area medica da una parte  - dichiara Dipede - e traumatologica / chirurgica dall’altra perché questo è ciò che il territorio richiede e ci sono spazi per diventare polo attrattivo in questi ambiti».

In merito al punto nascite, anche qui l’analisi è dati alla mano: «Credo che si sia puntata l’attenzione su un reparto che contava nel migliore dei casi 150 parti annui - spiega - ma a fronte dell’impegno manifestato sul potenziamento delle aree di cui abbiamo appena parlato e del rilancio dell’ospedale si lavora sui 16mila accessi di cui prima, penso che il beneficio finale all’utenza sia enormemente a vantaggio del potenziamento generale dell’ospedale. Sul punto nascite quello di cui sono certo è che qualunque decisione prenderà la politica non sarà una decisione che vuole prendere di mira solo l’ospedale di Tione, ma è una decisione e una riorganizzazione che riguarda tutti gli ospedali più piccoli, perché il ragionamento si basa su economie di scala».

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