Hotel in Val Rendena, difficoltà per i tre stelle

Dati quantitativi relativi ai bilanci di 44 hotel della Val Rendena  e qualitativi, riferiti agli arrivi e alle presenze turistiche, ma anche alle percentuali di occupazione dei posti letto alberghieri, nello studio realizzato, per il quarto anno consecutivo, da Scouting Spa su iniziativa della Cassa Centrale Banca. Il lavoro è stato presentato ieri a Madonna di Campiglio nel meeting organizzato dalla Cassa Rurale di Pinzolo e dalla Cassa Rurale Adamello Brenta. Cifre e tendenze sono state illustrate da Alessandro Antoniolli (analista di Cassa Centrale Banca) e Fabio Grazioli (analista finanziario di Scouting).

Il campione analizzato è di 504 alberghi presenti in 8 ambiti turistici: Val Rendena, Val di Fassa, Garda Trentino, Val di Sole, Val di Fiemme, San Martino di Castrozza e Primiero, Valsugana e Tesino, infine Paganella. Dal campione di hotel analizzato in Val Rendena emerge che i ricavi medi e i ricavi operativi delle strutture sono maggiori degli altri ambiti, ma mentre gli hotel quattro stelle hanno performance di bilancio maggiori della media trentina, i 3 stelle presentano delle criticità, con performance inferiori e, soprattutto, con maggiori difficoltà a generare cassa e a rientrare del debito nei tempi stabiliti.
Gli hotel, inoltre, hanno un tasso di occupazione dei posti letto più basso rispetto alla media trentina e anche alla media delle altre valli (62,2% è il tasso di occupazione nei 3 stelle in Val di Fassa, 64,2% in Val di Sole e 49,3% in Val Rendena; mentre nei 4 stelle la percentuale è, rispettivamente, del 66,3%, 69,8% e 58,4%). Di qui l’esigenza, sottolineata dal presidente dell’Azienda per il Turismo Marco Masè, di cominciare a migliorare i tassi di occupazione a partire dai periodi di stagione come l’inizio del mese di luglio e di settembre.

Jalla Detassis ha invece evidenziato la mancanza di nuovi servizi, mentre Francesco Bosco, direttore generale delle Funivie di Campiglio, ha chiesto sì di analizzare i difetti, ma di cogliere anche i pregi, annunciando che i mesi di gennaio e febbraio, per le Funivie, sono stati i migliori di sempre e anche marzo si preannuncia ottimo. A tirare le somme dell’incontro, i direttori delle due casse rurali, Marco Mariotti (Adamello-Brenta) e Gianfranco Salvaterra (Pinzolo) secondo il quale «come banche rileviamo un andamento positivo e assistiamo alla crescita del turismo. Ad oggi non vi è alcuna rata scaduta, da parte degli hotel, nei pagamenti dei mutui. C’è però bisogno di pensare ai 3 stelle, e ai problemi che hanno nel generare cassa, in modo strategico. La mia risposta è che non si deve vendere, ma occorre riqualificarsi o consorziarsi».

Quindi il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini ha ricordato che i soldi per realizzare nuovi servizi ci sarebbero, se il Comune avesse a disposizione i 3 milioni (oltre 5 se si contano anche altri comuni della Val Rendena) che quest’anno ha dovuto versare alla Pat quale extra-gettito per il fondo perequativo che poi va a beneficio di altri comuni, anche importanti e strutturati come Trento e Rovereto. Infine l’intervento del Ceo di Trentino Marketing Maurizio Rossini, secondo il quale occorre migliorare il prodotto  turistico offerto, nei casi in cui si reputi debole.

Un’analisi generale era già stata data da Monia Bonenti, presidente della Cassa Rurale Adamello Brenta ad inizio incontro. «Dai dati aggregati del settore alberghiero della Val Rendena a confronto con quelli di altre valli del Trentino - aveva detto la presidente - si capisce che il settore non riesce a cogliere tutte le opportunità dategli dal territorio di grande valore nel quale si trova». E una prima indicazione su come fare, dal vicepresidente della Cr di Pinzolo Riccardo Maturi: «Dobbiamo fare sistema, trovare una linea di condotta unitaria».

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