Business idroelettrico anche sul torrente Arnò

di Giorgia Cardini

Le acque del torrente Arnò, tra i comuni di Bondo e Breguzzo, possono essere sfruttate ancora a fini idroelettrici. Anche se sul corso d’acqua che scorre per una ventina di km dalla Cima di Breguzzo alla confluenza col fiume Sarca sono già attive due centrali: la prima in Val d’Arnò, di proprietà dei comuni di Roncone e Breguzzo, la seconda in località Bersaglio, di proprietà dell’Asm di Tione.

Il tratto mediano del corso d’acqua, che ha un indice di funzionalità fluviale buona ma presenta alcuni tratti di qualità mediocre proprio in prossimità delle due centrali idroelettriche (secondo le tabelle della Provincia) finora era rimasto libero e naturale, ma adesso c’è il via libera preliminare a una delle due richieste di derivazione presentate dalla Measure srl di Pinzolo nel 2013 e rimaste ferme a causa della «moratoria» di un anno sulle nuove concessioni, approvata dal consiglio provinciale nel 2014 e appena scaduta.

La giunta provinciale ha infatti valutato che «non sussistono prevalenti interessi pubblici a un uso diverso dell’acqua rispetto a quello idroelettrico» e ha deciso dunque di mandare avanti la domanda presentata dalla società dell’ingegner Fabio Binelli. La Measure srl intende realizzare, in località Dispensa, una derivazione lunga 650 metri con opera di presa a quota 1.200 metri. La portata media richiesta è di 685 litri di acqua al secondo, quella massima di 1.200 litri al secondo per produrre, su un salto di 52,60 metri, una potenza nominale media di 339 kW. Ora, per il via libera definitivo, la società dovrà comunque sottoporre il progetto a valutazione d’impatto ambientale visto che, sia pure marginalmente, la derivazione interessa il Sic «Re di Castello - Breguzzo».

Come si diceva, quella sbloccata lunedì non è l’unica domanda di sfruttamento: sempre la Measure ha presentato un’altra richiesta di concessione in Val Magior, mentre altri due progetti simili sono state depositati dall’ingegnere Romano Menapace e uno dal Comune di Breguzzo. Nei mesi scorsi, proprio a causa di quest’ultima richiesta, si era creata una certa tensione tra i due municipi mentre nei consigli comunali le domande avevano ottenuto il via libera, suscitando molto malcontento nel consiglio di Breguzzo.

Giuseppe Bonenti, sindaco di Bondo, spiega che il Comune ha accettato «una possibilità di collaborazione coi privati, che possa portarci vantaggi». Non si parla di un ingresso in società da parte dell’ente, visto che i Comuni sono anzi chiamati a liberarsi delle partecipazioni private, ma non è escluso che alla fine la concessione possa passare di mano. Quanto alle domande ancora sospese, Bonenti dice: «Chiaro che se la prima richiesta di derivazione è stata accolta, le altre potranno sì essere valutate in futuro, ma con estrema attenzione per non rischiare un iper sfruttamento del torrente Arnò».

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