Cavalese

Dall'albergo in Val di Fiemme all'ospedale in Tanzania per fare la volontaria

Per dare un seguito concreto alla sua esperienza, Francesca ha deciso di pubblicare in autonomia 100 copie del diario, curandone ogni dettaglio da sola. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al Makingu Hospital, per sostenere concretamente chi ogni giorno lavora in condizioni difficili. Ecco come donare

CAVALESE. Dalla scrivania di un hotel in val di Fiemme ai corridoi del Makingu Hospital di Singhida, in Tanzania: è la storia di Francesca Pederiva, donna di Cavalese, segretaria d'hotel e appassionata di discipline olistiche. Una passione, quella per il benessere e l'equilibrio, che l'ha portata a guardare oltre i propri confini e a intraprendere, nel novembre 2024, un'esperienza di volontariato profonda e trasformativa.

Il primo passo è stato contattare padre Sandro, missionario da anni in Africa, per capire come poter essere utile. «Sono partita con una valigia carica di vestiti e giochi per i bambini di lì, non sapevo che sarei tornata con una valigia carica di lezioni imparate», racconta Francesca, ancora emozionata al ricordo di quei 22 giorni intensi, vissuti tra il lavoro quotidiano all'ospedale, i sorrisi dei più piccoli e una nuova percezione del tempo e del valore delle cose.

Ogni giorno, immersa in una realtà dove «il poco è tutto», Francesca ha toccato con mano la semplicità e la forza della relazione: «Scoprivo come le nostre preoccupazioni quotidiane, che qui sembrano enormi, là si rivelano così superficiali. In un contesto dove si ha poco o niente, si impara ad ascoltare davvero, a dare valore alla presenza e al gesto».

Uno dei ricordi più intensi riguarda il contatto umano, spontaneo e pieno di significato: «Quando le bambine mi toccavano i capelli, che io scherzosamente chiamo "biondi crauti", mi sentivo come se ci stessimo prendendo cura l'una dell'altra: io di loro, loro di me», confida.

In quei piccoli gesti, in quei sorrisi, Francesca ha trovato la conferma che la cura non è a senso unico, ma un filo che unisce chi dona e chi riceve, senza confini.

Tornata a casa, ha deciso di non lasciare tutto chiuso nel cuore. Ha raccolto la sua esperienza in un diario personale, dedicando ogni capitolo a una delle sue pietre preferite - simboli di energia, guarigione e trasformazione nel mondo olistico - per raccontare con sensibilità ogni giorno vissuto in Tanzania.

«I miei due figli, leggendo il diario, mi hanno detto che sembra un libro a più livelli, in cui convivono temi forti come la natalità, le condizioni precarie, ma anche il divertimento, la leggerezza e la pace», racconta. «Ed è vero: perché in quei luoghi dove c'è poco, si respira davvero il presente. Si ritrova quell'equilibrio che a noi qui manca tanto. Tutto è in relazione e le differenze si fanno piccole, riconoscendoci gli uni negli altri».

Per dare un seguito concreto alla sua esperienza, Francesca ha deciso di pubblicare in autonomia 100 copie del diario, curandone ogni dettaglio da sola. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al Makingu Hospital, per sostenere concretamente chi ogni giorno lavora in condizioni difficili, offrendo cure, ascolto e dignità. Per chi volesse sostenere il Markingu Hospital di Singhida: conto intestato alla Fondazione Missioni Consolata Onlus Iban: IT69F0306909606100000124201.

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