Montagna / L'allarme

Val di Fassa, rientrati anche gli ultimi cinque evacuati: l'emergenza maltempo è terminata

Dopo il violento nubifragio di venerdì pomeriggio la situazione si avvia alla normalità e prosegue il flusso di arrivo dei turisti nella splendida vallata dolomitica

TESTIMONI Bomba d’acqua, il racconto dei Vigili del fuoco
LE FOTO Il nubifragio che ha scosso la val di Fassa
ALTO ADIGE I temporali e danni, gran lavoro per i vigili del fuoco

 

TRENTO. In val di Fassa è terminata la fase emergenziale che, a partire da venerdì 5 agosto, ha visto coinvolti i vigili del fuoco volontari di Pozza di Fassa e Mazzin, assieme ai colleghi delle unioni distrettuali di Fassa, Fiemme, Primiero, Valsugana e Tesino, a causa di un nubifragio che ha causato smottamenti e colate di fango. Lo comunica, in una nota, la Provincia di Trento.

Sul fronte turistico, come spiegano vari operatori, il flusso di arrivi è ripreso normalmente, qualcuno che ha prenotato ha telefonato in valle per informarsi e ricevere rassicurazioni prima di mettersi in viaggio.
La stagione torna alla normalità.
 
In seguito al sopralluogo del Servizio geologico della Provincia autonoma di Trento a monte dell'abitato di Muncion (frazione di San Giovanni-Sèn Jan) è stato deciso di non procedere con il brillamento del masso situato a poca distanza da un'abitazione.
 

Nubifragio in Val di Fassa, due giorni di paura

La Protezione civile si è mobilitata per garantire il rientro dei residenti nelle loro case e la ripresa delle attività ricettive interessate nel minor tempo possibile

 
I tecnici hanno accertato che la bomba d'acqua non ha causato alcun movimento della roccia (che ha una dimensione di 400 metri cubi) e dunque anche gli ultimi cinque evacuati hanno potuto fare rientro a casa. I geologi hanno comunque stabilito, in via cautelativa, un intervento di consolidamento della roccia attraverso la realizzazione di contrafforti in cemento, che reggeranno il masso e lo proteggeranno dall'erosione.
Alcune ditte private si stanno occupando, su incarico dei Comuni interessati dal nubrifragio, delle ultime operazioni di pulizia, di ripristino e del taglio delle piante pericolanti.
 

Il grande cuore dei Vigili del Fuoco trentini: tutti in prima linea per aiutare la Val di Fassa

I pompieri di Daiano lo scrivono con orgoglio sul loro profilo Fb: "Nella nottata di ieri e nella giornata di oggi siamo intervenuti in supporto ai corpi della Val di Fassa, per il nubifragio che si è abbattuto nel tardo pomeriggio di ieri". Bravissimi

 
Anche in Alto Adige sono di nuovo percorribili diverse strade provinciali chiuse da venerdì scorso a causa di frane e smottamenti. Ne dà notizia la Centrale della viabilità della Provincia di Bolzano.
In particolare, sono state riaperte al traffico la sp 43 tra Sorafurcia ed il Passo Furcia e la sp 35 tra Colle Isarco e Fleres di Dentro. Sulla strada provinciale 57 S. Martino in Badia - Longiarù, a Bioch è stato istituito un senso unico alternato per lavori di sgombero dopo una frana. Resta ancora chiusa la strada provinciale di Passo Stalle, interrotta da una frana dal lago di Anterselva in poi. La Centrale della viabilità, infine, segnala che la statale 12 del Brennero, tra Fortezza e Mezzaselva, è chiusa a causa di un incidente. Si sono formati degli ingorghi.
 
Nel Bellunese riaperta la statale di Alemagna che era stata chiusa due giorni a causa di una gigantesca frana nei pressi del confine con l'Alto Adige, nello stesso punto danneggiata anche la pista ciclabile Cortina-Dobbiaco.
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