Marmolada / La tragedia

Ricerche dei dispersi, si attendono le valutazioni degli esperti. Intanto riprendono i sorvoli con i droni

Alle 8 di oggi, 4 luglio, risultano venti persone di cui non si hanno notizie, ma continuano le verifiche sui proprietari della auto rimaste parcheggiate. A Canazei sono giunti i familiari delle vittime e dei dispersi. In cima al ghiacciaio resta un'enorme massa pericolante, saranno i glaciologi del centro nivometeo di Arabba e di Meteotrentino a verificare lo stato dell'area, per ora per i soccorritori è troppo rischioso tornarci a piedi

IL CROLLO Marmolada, sale a venti il numero dei dispersi: ci sono anche trentini
TESTIMONE "Un boato, poi ho visto una massa di ghiaccio precipitare"

CLIMA Fa troppo caldo, gli effetti dell'inquinamento sulle montagne

 

TRENTO. I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte con i droni la zona del crollo in Marmolada e questa mattina tornano a volare anche i droni dotati anche di termocamere, per la ricerca di dispersi.

Torneranno ad alzarsi sopra l'area della tragedia gli elicotteri, per nuove verifiche a vista.

Il crollo di una torre di ghiaccio da Punta Rocca è stato tragicamente spaventoso e ha travolto gli alpinisti che si trovavano sulla via Normale del ghiacciaio. La scarica si è abbattuta su un'area sotto la cima dove si passa per salire o per scendere.

Nel frattempo a Canazei sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi, che sono saliti di numero: sono infatti tre o quattro in più dei 16 comunicati ieri.

Fra i dispersi anche due persone che facevano parte di una comitiva di escursionisti partiti da Pergine Valsugana: si tratta di una donna e un ragazzo.

Le vittime sono tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti, in mattinata, inizieranno il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi.

Al momento sono 6 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio è verosimilmente destinato ad aggravarsi.

Continuano anche le verifiche sui proprietari della auto rimaste parcheggiate al Fedaia e a Malga Ciapela.

Le condizioni meteorologiche saranno determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un'enorme quantità di ghiaccio pericolante.

Per valutare come procedere con le ricerche sarà fondamentale la valutazione dei meteorologi del vicino centro nivo-meteo bellunese di Arabba, situato ai piedi del passo Pordoi, e di Meteo Trentino.

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