Sviluppo / Il progetto

Nasce la Fondazione "Fiemme Per", una valle di successo vuole costruire il suo futuro (il resto del Trentino prenda appunti)

Acronimo di «Progresso, Etica, Comunità», ha come simbolo il «banco della reson» della Magnifica Comunità: imprese private, cooperazione e un «think tank» per un nuovo modello di sviluppo «green» e solidale, e a capo l’ex assessore Mauro Gilmozzi

di Gigi Zoppello

TRENTO. La Val di Fiemme è un distretto trentino con una marcia in più: zona di montagna, sede di alcune delle più importanti ed innovative industrie della provincia (da Molina a Moena, mettete solo in fila Eurostandard, La Sportiva, Bioenergia Fiemme, Starpool, Misconel, Felicetti, ed avrete un’idea). E’ anche un territorio che ha saputo mantenere ed aggiornare il suo fiero modello di autogoverno, con la Magnifica Comunità.  Oggi fa un ulteriore passo avanti, con la nascita di una Fondazione.

Nel logo il richiamo al “banco della reson”, simbolo della storia millenaria della Magnifica Comunità di Fiemme fondata sulla democrazia, sulla partecipazione popolare e sull’autonomia delle comunità. Da lì parte in val di Fiemme una iniziativa di innovazione sociale che potrebbe anche uscire dai confini territoriali della valle.

La Fondazione Fiemme Per (il Per sta per Progresso, Etica, Comunità) ha l’obiettivo ambizione di fare da lievito allo sviluppo, mettendo in campo una serie di progetti che spaziano dalla transizione ecologica al turismo alle emergenze sociali. Una sorta di “prendersi cura” del proprio territorio, una chiamata all’azione (in ottica di sistema) da parte delle migliori imprese private e collettive della valle.

14 i soci fondatori, a cominciare dalla Magnifica Comunità, che fornisce anche la sede, alcuni degli imprenditori più significativi del territorio, come Felicetti, La Sportiva, Eurostandard, Starpool, Bioenergia, DKZ, Bioenergia Fiemme, A.Gilmozzi, il commercialista Giampaolo Bortolotti, Qsa e Paigem, e la Cooperazione, con la Cassa Rurale Val di Fiemme e le Famiglie Cooperative di Fiemme e di Cavalese.

Nel comitato consultivo (advisory board) siedono Gianluca Salvatori (Euricse), Ugo Morelli (docente universitario), Flavio Deflorian (Rettore dell’Università), Annapaola Rizzoli, Elisa Forletta Fehremberg, Roberto Nicastro (banchiere), Emanuele Montibeller.

«Uno sguardo al futuro – hanno spiegato oggi –  nella consapevolezza che mai come in questo momento è opportuno che le imprese private facciano sistema e si rendano disponibili ad essere parte attrice delle dinamiche di sviluppo socio economico e di competitività territoriale.

Il tutto in coerenza con il programma di rilancio e ripresa europeo fondato sulla transizione ecologica, digitale e sociale, pensando in particolare ma non solo, alle aree più decentrate, delicate e sensibili del Paese come quelle di montagna».

«Solo le reti di cooperazione fondate su solidi legami di appartenenza e la valorizzazione delle distinzioni specifiche dei luoghi potrà creare un mondo migliore e una miglior vivibilità locale e planetaria», ha affermato il presidente del comitato di gestione Mauro Gilmozzi, che ha presentato a Trento  -nella sala InCooperazione - la Fondazione insieme ad alcuni soci fondatori, Paola Dal Sasso presidente della Famiglia Cooperativa di Fiemme e vicepresidente della Federazione («in val di Fiemme ci sono opportunità eccezionali, questa sperimentazione potrebbe anche essere esportata in altri territori»), Marisa Zeni di Eurostandard («ci crediamo, siamo molto uniti»), Giampaolo Bortolotti (studio Bortolotti&Conci).

«Tra locale e globale, tra fragilità e cambiamento, lo sguardo e l’impegno saranno soprattutto rivolti alle giovani generazioni, affinché possano essere protagoniste delle nuove opportunità di progresso socio economico ed ambientale», ha concluso Gilmozzi.

Gli obiettivi della Fondazione

Promuovere iniziative, volte a sostenere contestualmente lavoro e qualità della vita. In particolare, nei servizi eco-sistemici per l’uso e la manutenzione del territorio; nel turismo sostenibile, nei servizi alla persona quale punto d’incontro tra servizio pubblico e privato.

Rispondere alla necessità di creare nella comunità una cultura all’altezza delle nuove sfide e competenze evolute, con attività formative e culturali; Promuovere bandi, studi e ricerche.

Coinvolgere le giovani generazioni attraverso l’impegno diretto nelle attività della Fondazione e nei processi partecipativi.

Attivare una comunità digitale che coinvolga nel progetto persone che per scelta o per lavoro risiedano in altre città italiane o estere, ma che abbiano mantenuto un legame effettivo con il territorio e siano interessate a contribuire all’attività della fondazione e ad esserne informate.

La Fondazione intende dialogare e collaborare con le istituzioni pubbliche, l’università, la scuola, gli istituti di ricerca, con il fine di rafforzare una logica di sistema di area vasta.

Le prime idee progettuali

Fiemme Green Community e opportunità derivanti dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, dalla Strategia energetica nazionale, e dalla Strategia nazionale per l’economia circolare. La gestione sostenibile del territorio come prospettiva di nuovo sviluppo. (Renzo Daprà, Tommaso Dossi e Cristiana Zorzi).

Iniziativa sulla residenzialità accessibile a basso costo, come fattore sociale ed insieme fattore di attrattività per lavoratori qualificati. (Giampaolo Bortolotti e Andrea Dezulian)

interventi per favorire soluzioni di mobilità sostenibile dei lavoratori verso le aree industriali congestionate. (Piero Mattioli e Matteo Varesco).

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