Industria / L’investimento

La Sportiva investe e assume 60 persone: l’obiettivo è portare il fatturato a 200 milioni

A fare da motore, ci sono investimenti per dieci milioni di euro. Lorenzo Delladio: “Che figure servono? Dalla fabbrica alla logistica e fino ai manager, le opportunità sono varie”

di Lorenzo Ciola

VAL DI FIEMME. Un investimento da dieci milioni di euro e l'assunzione di sessanta persone entro il 2023. Sono le aspettative per La Sportiva che per l'anno in corso punta ad avvicinare i 200 milioni di euro di fatturato. L'azienda, che al momento conta 420 dipendenti, era uscita bene dal primo anno di pandemia, con un aumento del 5% del proprio fatturato.

Nel 2021 l'incremento è stato superiore al 30%, portando i ricavi a 167 milioni. Il fatto di avere in questo momento già in casa il 60% degli ordini lascia pensare ad uno sviluppo immediato verso i 200 milioni.

«Ma dobbiamo assumere in fretta - spiega Lorenzo Delladio che guida un'azienda ormai storica con i suoi 94 anni di storia - per poter garantire le consegne ai nostri clienti. Le produzioni stanno andando tutte bene, a cominciare da quella degli scarponi più pesanti, da alta montagna».

Ecco quindi emergere un'articolata strategia che disegna una crescita immediata dell'azienda. A fare da motore, ci sono investimenti per dieci milioni di euro. «Dobbiamo liberare spazi - dice Delladio - per dedicarli all'ampliamento delle produzioni». In sostanza, è stato chiesto al Comune e alla Comunità di poter procedere in deroga con la realizzazione di due piani di uffici che dovrebbero quindi lasciare gli attuali spazi.

«Non vogliamo consumare territorio - afferma ancora Delladio - e pertanto abbiamo chiesto di poterci alzare, mantenendoci comunque al di sotto dei livelli di altre realtà presenti in zona». Già questo investimento, prevede tra le 23 e le 26 assunzioni che sono state messe a budget per il 2022.

Che figure servono? Dalla fabbrica alla logistica e fino ai manager, le opportunità sono varie. Altre risorse, sempre ricorrendo a mezzi propri e quindi senza ricorrere all'indebitamento, saranno destinate sia all'acquisto di macchinari aggiuntivi, sia all'ammodernamento di quelli esistenti.

«Vogliamo rendere le produzioni più green perché lo richiede il mercato e perché siamo un'azienda che lavora a mille metri di quota. Puntiamo al risparmio energetico, ma intendiamo anche ottimizzare i collanti, utilizzare collanti ad acqua che rappresentano un novità per il settore». Il 2022 sarà dunque un anno importante per La Sportiva, ma la prospettiva guarda anche più lontano.

«La proiezione per il 2023 - è il ragionamento di Delladio - è di ulteriori 35-40 assunzioni, grazie proprio all'attivazione dei nuovi impianti. Apparteniamo ad un settore fortunato, di questi tempi, e possiamo dare un contributo al Pil. In queste condizioni non possiamo perdere il treno». Con questi numeri, però, è possibile che gli assunti possano anche arrivare da fuori valle o fuori provincia.

E Delladio si è posto il problema di come essere attrattivo, a cominciare dal garantire la disponibilità di alloggi e pensando alla realizzazione di foresterie. «Il punto - dice - è quello della trasformazione di edifici obsoleti che possano trasformarsi in alloggi attorno ai 40 metri quadrati per accogliere i collaboratori. Collaboratori che potrebbero essere anche quelli impegnati in altre realtà o in ospedale». Per questo viene lanciata l'ipotesi di una collaborazione con l'ente pubblico. «Se non è possibile un intervento, possiamo pensare di agire comunque, ma abbiamo bisogno di risposte nei tempi delle aziende».

Questo perché i mercati rispondono bene, a cominciare da quello degli Stati Uniti che vale ormai 50 milioni di dollari all'anno. Ma ovviamente, per un'industria dove l'export vale l'82% dei ricavi, la dimensione deve essere globale.

Intanto, servono risposte anche ai rincari indotti dalle bollette energetiche, dai trasporti e dai costi delle materie prime. «In parte - dice Delladio - abbiamo accettato di ridurre la nostra marginalità per non fare crescere troppo i prezzi per il consumatore che a sua volta, temo, deve fare i conti con altri costi aggiuntivi. Ma un aumento abbiamo dovuto pensarlo, senza smettere di impegnarci nel migliorare l'efficienza in fabbrica».

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