Circonvallazione Campitello-Canazei, crescono le critiche: "Non devastiamo l'ambiente ladino"

di Giorgia Cardini

Inizia il dibattito intorno all’ipotesi progettuale della nuova circonvallazione che dovrebbe liberare Campitello di Fassa e Canazei dal traffico. L’ipotesi, illustrata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti agli amministratori della valle il 12 gennaio, prevede la suddivisione della variante in due unità funzionali distinte.
La prima riguarda il bypass di Canazei e la seconda quello di Campitello, con il collegamento agli impianti sciistici del Col Rodella. La modifica, rispetto al progetto del 2015 che prevedeva una galleria unica da 130 milioni di euro, è stata studiata dall’Agenzia per le opere pubbliche per favorire la sostenibilità economica del primo lotto di intervento, il cui costo si aggira attorno ai 70 milioni di euro e prevede un tratto di circa 1,5 chilometri in galleria naturale e altri tratti all’aperto per una lunghezza di circa 600 metri.
Ma è proprio questa l’ipotesi che spinge l’architetto e rifugista Aurelio Soraruf a prendere posizione e a fare opera di memoria: «Alla fine degli anni Ottanta nel cinema Marmolada di Canazei - scrive Soraruf - si tenne una pubblica assemblea durante la quale fu illustrato il progetto di una circonvallazione al paese che, sfruttando gli investimenti di Italia ’90, poteva esser pronta in brevissimo tempo. Il nuovo nastro stradale avrebbe dovuto attraversare la piana del Ciuk a valle del paese, superare l’Avisio e poi procedere in sinistra orografica fino alla zona di Ciasates per riattraversare il fiume con un nuovo viadotto. Di fronte a quelle diapositive ci fu una mezza sollevazione dell’affollatissima assemblea che indusse l’amministrazione a soprassedere. Per dare una nuova soluzione alla congestione ed evitare il doppio attraversamento del fiume, il Prg del 1994 indicava un tracciato in galleria a monte del paese, ma puntava, per il breve periodo, al miglioramento dell’attraversamento interno, solo in parte realizzato.
In seguito spuntò una nuova soluzione con una galleria unica per Canazei e Campitello collocata questa volta a valle del paese con un costo complessivo di 130 milioni e l’impegno ad eseguire in tempi brevi la progettazione esecutiva».
« non ci sono più soldi - considera l’imprenditore di Canazei - e come in un balletto senza fine, solo ai Millenials è concesso di non ricordare la contestazione di fine anni Ottanta, proponendo una mezza circonvallazione che torna alla vecchia soluzione che attraversa la piana del Ciuk con i due ponti e un tratto in galleria. Siamo davvero sicuri di usare tutte queste risorse per stravolgere definitivamente quel tipico areale ladino posto all’entrata di Canazei e dall’altra parte costruire a Ciasates una cesura proprio dove dovrebbe arrivare lo sbocco di una nuova ampia area sciabile?».
Per Soraruf, invece di guardare al passato forse sarebbe il caso di volgere lo sguardo al futuro, «spendendo un cinquantesimo di quei soldi per migliorare la circolazione interna con un anello a senso unico da attivare nelle ore di punta sul modello da anni in vigore a Cortina d’Ampezzo e destinando la rimanenza ad un sistema più innovativo di trasporto di valle».
E quale? Per l’architetto, non «il romantico quanto improbabile treno regionale da Trento, in quanto è un’infrastruttura invasiva, sovradimensionata» e troppo costosa. «Da quanto emerge dal dibattito di questi giorni con i fondi del BRT (Bus Rapid Transit)e della semi circonvallazione (130 milioni in tutto, ndr) si coprirebbe quasi tutta la spesa di un collegamento su fune tra Moena e Penia seguendo l’esempio di soluzioni adottate per lo spostamento nelle grandi città da Barcellona a Rio de Janeiro, ma anche semplicemente tra Corvara e Colfosco in val Badia, un settore nel quale esiste un’ampia e proficua esperienza sia in valle che in regione».

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