Prenotano e pagano la casa su internet: era una truffa, 15 casi in pochi giorni in Fassa

Case-vacanza inesistenti, numeri civici inventati, foto delle abitazioni “rubate” su internet. Mai come in questi giorni in val di Fassa, una delle aree sciistiche più gettonate del turismo invernale, “piovono” le segnalazioni di truffe on line. Vittime sono persone arrivate da tutta Italia per trascorrere qualche giorno di vacanza sulla neve. 

Più che l’arrabbiatura per la caparra persa, è la delusione per la vacanza rovinata a fare davvero male alle vittime del raggiro. A fronte dei 300 euro in media di denaro versato per “bloccare” l’offerta letta su internet, i turisti si sono trovati con le valigie in auto, gli sci pronti e nessun posto in cui dormire. L’entusiasmo per una vacanza da trascorrere tra le piste e il calore delle serate accanto al caminetto si è trasformato in pochi minuti in profondo sconforto.
Alla sede della polizia locale val di Fassa, coordinata dal comandante Gianluca Ruggiero, il telefono è rovente per le chiamare in arrivo da tutta Italia da parte di persone in ansia per prenotazioni on line fatte, per loro stessa ammissione, forse con troppa leggerezza, senza alcun controllo dell’offerta. C’è chi cerca un consiglio o chiede semplicemente se si può verificare l’esistenza dell’abitazione pubblicizzata on line. E c’è chi la truffa l’ha davvero subìta: in soli due giorni oltre quindici persone hanno presentato denuncia.
Se lo scorso anno, nel periodo invernale, le truffe delle case-fantasma furono sporadiche, quest’anno la val di Fassa è stata al centro di numerosi falsi annunci, messi in rete da persone che non c’entrano nulla con il turismo trentino. Singolare quanto accaduto il giorno di Santo Stefano in un’abitazione nel centro di Moena. Il campanello è suonato tre volte a distanza di poco tempo e l’ignaro proprietario s’è trovato davanti tre famiglie diverse che reclamavano l’appartamento per le ferie. Come ricostruito, l’autore della truffa aveva pubblicato l’annuncio per affittare a fine anno una casa nel centro di Moena prendendo la foto degli esterni dell’edificio da Google Maps e abbinandola a immagini di interni di altre case “pescate” a caso da internet. Aveva dunque preso la caparra e dato appuntamento in orari differenti alle vittime. Tutto questo, naturalmente, all’insaputa del vero proprietario di casa. Il 26 dicembre si sono dunque trovati letteralmente sulla strada tre nuclei familiari, arrivati da Milano, da Roma e dalla Puglia: appreso del raggiro, hanno dovuto darsi da fare parecchio per trovare un altro alloggio. Sull’episodio indaga la polizia locale di Fassa, che ha pubblicato sulla propria pagina di Facebook alcuni consigli per evitare di cadere nelle trappole delle case-fantasma.

Innanzitutto è bene verificare l’attendibilità dell’annuncio, ad esempio attraverso i feedback di altri utenti, controllando la durata del periodo di ferie trascorso nella struttura ed i voti. Se non è possibile recarsi di persona sul posto per vedere con i proprio occhi la situazione prima di prenotare, si possono chiedere accertamenti in merito alla veridicità di quanto si legge nell’annuncio chiamando la polizia locale del posto o confrontando le informazioni che si possono trovare su internet, ad esempio utilizzando Google Maps e Google Street View. È fondamentale tenere ben presente che il prezzo troppo basso può essere uno “specchietto per le allodole”: un annuncio con la richiesta di un affitto inferiore del 30-40% rispetto alla media del mercato della zona potrebbe rivelarsi una truffa. La polizia locale di Fassa suggerisce il modo per verificare se le foto pubblicate dall’inserzionista siano reali o “rubare” dal web: per scoprire se una foto è scaricata da internet (magari in un altro contesto) è possibile effettuare una ricerca inversa attraverso Google Immagini. «Se avete dei dubbi chiedete all’inserzionista di inviarvi altre foto. Se è disposto a fare ciò senza problemi, questo è di per sé un ottimo segnale. Al contrario, se è restio a fare ciò, probabilmente l’inserzionista è un truffatore che avrebbe voluto accalappiarti nella sua “rete”» viene evidenziato dalla polizia locale val di Fassa. E poi c’è il capitolo pagamento: sconsigliata la ricarica di carte prepagate o la spedizione di denaro attraverso aziende che offrono il trasferimento di denaro all’estero, il consiglio è di utilizzare la piattaforma Paypal o altri metodi tracciabili come il bonifico bancario o postale.

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