Autovelox nel bosco per i camion di legname

di Leonardo Pontalti

Funghi, fiori, alberelli: nei boschi della val di Fassa spuntano parecchie cose. Ma una colonnina dell’autovelox ancora non l’aveva vista comparire nessuno.

Invece è accaduto, sul finire dell’estate: lungo la strada che da Campitello sale verso la val Duron, nel tratto subito a monte dell’abitato, tra il verde dell’erba e degli arbusti ed i toni di grigio dei tronchi delle conifere è comparsa una macchia arancione.

La colonnina, tecnicamente un box del sistema di controllo della velocità Velo Ok è stata ben presto immortalata e le immagini sono circolate sui social network suscitando un misto di ironia, incredulità e perplessità. In tanti hanno chiesto più volte conferma dell’autenticità delle foto, certi che si trattasse di una creazione con Photoshop.

Tale era stata nelle scorse settimane l’incredulità sulla vicenda della colonnina che, inizialmente, anche Ivo Bernard il sindaco di Campitello, comune sul territorio del quale si trova la parte della strada in cui è stata posta la colonnina, pensava si trattasse di uno scherzo, opera di qualche buontempone. La conferma della veridicità della cosa, dopo essere arrivata dagli autori degli scatti, è giunta invece anche dal comando del corpo della polizia della Valle di Fassa - Polins de Fascia: la colonnina c’è ed è stata posta lungo la strada forestale che sale in val Duron - ma può collegare, attraverso il bosco, anche Campitello a Mazzin - su precisa richiesta. Quella dei responsabili della ditta austriaca che è stata incaricata di curare la pulizia dei boschi e la raccolta del legname dopo la tempesta Vaia. In realtà dietro alla posa della colonnina non c’è nulla di “ufficiale”: non è collegata alla rete elettrica e non è funzionante, per capirci. Ma ne è stata chiesta la collocazione - temporanea, finché lungo la forestale transiteranno i camion che salgono a caricare il legname e scendono colmi di tronchi - a mo’ di deterrente per gli autisti alle dipendenze della ditta d’Oltrebrennero dato che poche centinaia di metri più a valle la strada nel bosco arriva in pieno centro abitato.

Nessuna volontà di “fare cassa” a spese degli automobilisti autorizzati a percorrere la strada forestale (chiusa alla circolazione ordinaria), come qualcuno sui social aveva polemicamente ipotizzato, né una innovativa e bizzarra forma di controllo stradale pensata per i bikers. L’ennesimo segno - tra i pochi attraverso i quali sdrammatizzare con un sorriso - portato in dote da Vaia, con i boschi devastati e numerose delle strade che li attraversano solcate quotidianamente dai mezzi che le percorrono per cercare di ricucire le ferite di un anno fa.

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