Le mostrine naziste del sindaco Marco Larger con le insegne del Terzo Reich

Era una goliardata. Anzi un monito contro le dittature. Così dice il sindaco di Castello Molina, Marco Larger che la domenica di Carnevale del 3 marzo scorso ha pensato bene di indossare una divisa nazista con le mostrine delle famigerate «SS» sul bavero. Una gogliardata che non è passata inosservata, tanto da suscitare un vespaio di polemiche. Il primo cittadino si è difeso dicendo che indossava anche un berretto dell'esercito sovietico, per testimoniare la ripugnanza per ogni dittatura. 
Sarà pure così, ma rimane un fatto grave, tanto più in un paese che ha visto scorrere sangue dei partigiani trucidati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. L'immagine del sindaco con il giaccone nazista ha suscitato lo sdegno di tante persone. Una gaffe pericolosa si aggiunge ad altri fatti accaduti nelle scorse settimane. Basta pensare alla svastica tatuata e per un video dove cantava una canzone sulla Wehrmacht di Marika Poletti, dimessasi dalla carica di responsabile della segreteria dell'assessore provinciale Mattia Gottardi, oppure il simbolo fascista del candidato alla segreteria provinciale del Patt, Carlo Pedergnana.
Insomma, tutte situazioni molto sgradevoli se non peggio, in una sorta di sdoganamento di ideologie orribili. 
Il sindaco Larger ha detto che il obiettivo era quello «di rappresentare le contraddizioni della vita». Non lo mettiamo in dubbio ma la rappresentazione è riuscita davvero male.

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