Obereggen-Latemar, la fusione funziona

di Mario Felicetti

Una scelta particolarmente positiva quella che, dallo scorso mese di maggio, dopo le delibere di gennaio delle due assemblee straordinarie, ha portato alla fusione tra la Obereggen e la Latemar 2200 di Predazzo, che hanno dato vita ad un’ unica società di impianti, mentre non ha aderito l’Itap di Pampeago che ha preferito rimanere da sola, pur continuando a collaborare all’interno dello Ski center Latemar.
 
Lo confermano i dati dell’ultima stagione, illustrati lunedì sera, nel corso di una pre assemblea informale, riservata ai soci di Predazzo, convocata dal presidente Georg Wissensteiner ed ospitata all’hotel Ancora, in vista dell’assemblea ufficiale in programma oggi a Obereggen. Un primo bilancio che comprende l’intero esercizio 2017/2018 di entrambe le società, illustrato dall’amministratore delegato Sigfrid Pichler e dal commercialista Andrea Varesco, con la conferma degli ottimi risultati già raggiunti.
 
Lo evidenziano i dati: 14.100.914 euro il valore della produzione (più 9,4% rispetto alla somma dei risultati di entrambe le società nell’esercizio precedente), 9.184.773 di costi, senza ammortamenti, pari ad un 4,3% in più, un Ebitda (margine operativo lordo) pari a 4.916.141 (più 20%), ammortamenti per 3.411.357 rispetto a 2.874.220, un Ebit (indicatore del risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari) pari a 1.504.784 euro rispetto ai precedenti 1.209.814, gestione finanziaria e imposte nella misura di 279.332 euro (l’anno prima erano 480.047) ed un utile di 1.225.452.
 
Tutte cifre che confermano il netto miglioramento rispetto al bilancio consolidato dell’esercizio precedente. Nel dettaglio delle varie voci è entrato Varesco, confermando la sempre più solida situazione patrimoniale e la forte riduzione dei debiti, dovute sia all’andamento della gestione dell’ultimo esercizio sia alla fusione con la società di Predazzo. Importanti anche i nuovi investimenti programmati per la stagione 2018/2019, pari a 1.305.800 euro più Iva, destinati soprattutto al miglioramento dell’impianto di innevamento e delle piste, agli interventi sugli edifici, all’acquisto di mezzi battipista e di veicoli di servizio ed a nuove progettazioni per il futuro.
 
A metà settembre sono anche iniziati i lavori di costruzione del nuovo bacino idrico alle «Buse di Tresca», sul territorio di proprietà della Regola Feudale (presente con il Regolano Alberto Felicetti), dalla quale è stata garantita la massima collaborazione. Il costo è pari a circa 2 milioni e mezzo di euro, ai quali si devono aggiungerne altri 2 milioni e 300 mila  per il potenziamento dell’impianto di innevamento esistente. E’ previsto un contributo provinciale di 1,6 milioni, mentre è di 3 milioni il prestito avuto dalla Cassa Rurale Val di Fiemme. Alla Regola, i cui boschi sono stati duramente colpiti dal maltempo di fine ottobre, è andata la piena solidarietà dell’assemblea.
 
Da segnalare anche gli ottimi risultati della stagione estiva, sia ad Obereggen che a Predazzo, dove l’iniziativa «MontagnAnimata», curata dalla responsabile marketing Sara Azzolini, riscuote sempre maggiore successo. Molto apprezzato il grosso lavoro dei dipendenti, intervenuti subito, sotto la guida del caposervizio Fabrizio Bortolotti, per far fronte ai danni del mese scorso.
 
Per i risultati della società si sono complimentati la vicesindaco di Predazzo Chiara Bosin, il Regolano, Vito Pitscheider della Sitc di Canazei, Luca Guadagnini della Sit Bellamonte e Piergiorgio Deflorian dell’Itap, che ha confermato la volontà di piena collaborazione. Alla fine dell’incontro, il presidente Weissenzteiner ed il consigliere Italo Craffonara hanno consegnato un meritato riconoscimento a Gianfranco Redolf, presidente dal 2007 al 2018. Lo stesso andrà anche a Nicolò Tonini, che guidò la seconda Latemar dal 1992 al 2007 e che, per altri impegni, non ha potuto essere presente. 
Ed ora non rimane che attendere la neve, o quanto meno il freddo, per garantire la neve programmata. La prossima stagione è ormai alle porte.

comments powered by Disqus