Scoppio mortale, aperta un'inchiesta. Martedì il funerale di Rubino March

La procura di Trento ha aperto un’inchiesta sulla morte di Rubino March, il pensionato 82enne di Molina di Fiemme ucciso dallo scoppio di un compressore. Le indagini, che puntano in primo luogo a ricostruire la dinamica dell’incidente, sono condotte a due mani dagli ispettori dell’Uopsal (l’Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) e dai carabinieri della Compagnia di Cavalese. L’apertura di un fascicolo in questi casi è un atto dovuto e non va interpretata come una prognosi di colpevolezza. In seguito ad ogni morte su un luogo di lavoro (benché il povero Rubino March non lavorasse più da anni nella falegnameria presa in mano dal figlio) vengono condotti dei doverosi accertamenti. Quel che rimane del compressore è stato posto sotto sequestro per verificare eventuali guasti al macchinario. Il dato certo per ora è che Rubino March è stato investito dalla violenta onda d’urto causata dallo scoppio. Il pensionato è stato sbalzato per alcuni metri, L’esplosione è stata talmente violenta da sfondare la porta di ingresso e muovere persino il tetto (l’immobile rimane comunque agibile e l’attività artigiana può proseguire).

Sono stati il figlio Marco e il dipendente della falegnameria (che è anche vigile del fuoco volontario del corpo di Molina) i primi a prestare soccorso. Purtroppo le ferite riportate dal pensionato, soprattutto agli arti inferiori, alla fine sono risultate fatali, nonostante lo sforzo fatto da tutta la «macchina» dei soccorsi. Rubino March ha cessato di vivere venerdì sera poco dopo l’arrivo al S. Chiara. Nel frattempo, l’intera comunità di Molina di Fiemme si è stretta attorno alla famiglia March, colpita da un così grande ed improvviso dolore. Rubino era una persona da sempre apprezzata in paese e che dopo aver lasciato l’attività al figlio trascorreva serenamente gli anni della pensione. Da sempre persona affabile e cordiale, era sempre pronto a scambiare quattro chiacchiere con tutti, quando non a prestarsi per dare una mano quando i vicini o i paesani ne avevano la necessità.

Figura tra le più attive all’interno del gruppo anziani del paese, che frequentava pressoché quotidianamente, la sua scomparsa ha colpito tutti, anche per le tragiche e sfortunate circostanze nelle quali è giunta.

Uomo dalla profonda religiosità, si recava spesso assieme alla moglie al santuario di Pietralba ed ora la fede potrà senza dubbio essere di aiuto ai familiari per superare questo difficile momento, assieme al calore e all’affetto della comunità fiemmese.
Già ieri sera in tanti hanno voluto stringersi alla moglie Flora, oltre che alla figlia Sara e al figlio Marco, nella recita del rosario, nella chiesa parrocchiale di Molina. Quest’oggi la salma dovrebbe, poi, essere trasferita dalle camere mortuarie dell’ospedale S. Chiara di Trento a quelle dell’ospedale di Cavalese, dove sarà allestita la camera ardente in attesa che il feretro venga poi portato a Molina per il funerale, che dovrebbe essere celebrato dopodomani, martedì 16 ottobre, alle 14.

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