Canazei, antenne da spostare

di Stefania Povolo

Un tema scottante (specialmente a Canazei, ma anche a Moena) quello dell’installazione delle antenne telefoniche sul territorio, che costringe le amministrazioni a mediare tra la tutela della salute e dell’impatto estetico per territorio e cittadini e garanzia dei servizi diventati ormai inderogabili. Ecco che il comune di Canazei da mesi lavora per proporre un piano ragionato e di sistema, in grado di garantire allo stesso tempo, alta resa in termini tecnici e salvaguardia del territorio e dell’incolumità dei cittadini.

Durante l’ultimo consiglio comunale di febbraio, il sindaco Parmesani ha voluto relazionare gli ultimi sviluppi della vicenda, proponendo al consiglio e alla comunità il nuovo «Piano territoriale per l’installazione di Stazioni Radio Base per la telefonia mobile» del Comune di Canazei, elaborato sulla base delle analisi e dei prospetti elaborati dalla ditta specializzata Polab Srl.

All’interno di queste simulazioni, riportate dall’ing.Turco si è analizzata per prima cosa la situazione a Canazei, dotata ad oggi di 2 antenne Tim, 4 Vodafone, 2 Wind e 1 H3G.
Il primo dato interessante da rilevare è che il valore massimo registrato del campo elettromagnetico risultante dall’interazione di queste antenne è fra i 3 e i 5 v/m (Volt su metro, unità di misura del campo elettrico), e non supera mai il limite di legge che è 6 v/m.

Tale aspetto è stato poi ulteriormente migliorato, proponendo di spostare le antenne esistenti e le future installazioni, in sedi ancor più idonee.
In particolare l’antenna situata in via Dolomites (zona vecchia Sip) verrà migrata accanto al cimitero sul rio Antermont; si propone di spostare l’apparecchio situato di fronte al Dolaondes alcuni metri verso Alba, portando le antenne di Alba di Canazei ora previste in zona funivia, in un terreno in località Locia de Contrin.

Tali sistemazioni sono state studiate non solo per migliorare e attenuare l’impatto ambientale, ma anche per ottimizzare la ricezione, salvaguardando la salute sfruttando il cosiddetto «effetto a ombrello».
Queste le parole di Alfio Turco, che ha illustrato il progetto e i risultati delle analisi: «A differenza delle linee dell’alta tensione, nel caso di antenne della telefonia mobile l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico è inversamente proporzionale alla distanza: avremo infatti, meno impatto sotto l’antenna che a 150 metri di distanza. Tale caratteristica poi aumenta all’aumentare dell’altezza dell’antenna, proprio a causa della propagazione orizzontale delle onde elettromagnetiche».
Il piano, approvato all’unanimità e in vigore già ai primi del mese, fornisce unicamente una proposta, poichè non sono ancora definitivi i piani di spostamento suggeriti per le antenne.

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