Minacce ai baristi che rifiutavano di servirgli bevande alcoliche

Minacce anche ai baristi che rifiutavano di servirgli bevande alcoliche

Si è definito con un patteggiamento un procedimento penale - l'accusa era di maltrattamenti in famiglia, ma anche minacce e ingiurie - che mostra come l'abuso di alcol sia devastante per la salute, ma anche per i rapporti familiari. E proprio il reiterato abuso di sostanze alcoliche è alla base degli atteggiamenti vessatori che l'imputato, un quarantenne della valle di Fiemme, aveva nei confronti dei suoi genitori.

Questi - si legge sul capo di imputazione - sarebbero stati sottoposti «a ripetute aggressioni fisiche e verbali, richieste continue di denaro, colpendo in un'occasione la madre con calci al corpo; in tal modo ponendo in essere una serie abituale di comportamenti tali da ledere la serenità individuale e familiare rendendo la vita comune oltremodo penosa per la manifesta aggressività». 

L'uomo quando beveva diventava aggressivo non solo nei confronti dei genitori, ma anche dei baristi che - conoscendo le sue condizioni di salute - rifiutavano di servirgli sostanze alcoliche. L'imputato reagiva con pesanti invettive e frasi minacciose. Una barista in risposta al suo rifiuto riceveva addirittura uno sputo. 

Ieri l'imputato ha imboccato la strada giudiziaria più logica: il patteggiamento. La pena applicata dal giudice Guglielmo Avolio è stata di 1 anno e 5 mesi di reclusione

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