Ual in cerca di rilancio: oggi la Radunanza

di Luigi Longhi

La prima Radunanza Generèla dopo le drammatiche elezioni amministrative di maggio assume un significato notevole. L’Union autonomista ladina (Ual) si ritroverà infatti oggi alle 16 al teatro parrocchiale di Campitello per la Radunanza Generèla, una sorta di congresso del partito ladino uscito sconfitto pesantemente alle elezioni. Erano stati 38 i voti a livello di valle che avevano diviso la Ual dall’Associazione Fassa ma erano stati 38 voti pesantissimi perché celavano la perdita di quasi tutti i sindaci dei paesi della valle ladina, oltre ovviamente al Comun General passato in mano ad Elena Testor. A maggio si è chiusa un’era, avverandosi una cosa impensabile fino a qualche ora prima del voto. Passata l’estate e anche lo smarrimento del risultato, ora si torna a ragionare sulle prospettive future. Lo si farà appunto domani pomeriggio.
Il segretario politico Manuel Farina si presenterà dimissionario mentre tutto il consiglio decade e dovrà essere rinnovato. Farina, che potrebbe rimanere segretario secondo alcune fonti, fin dal giorno dopo le elezioni si era assunto le responsabilità dell’insuccesso annunciando le proprie dimissioni che sono state congelate.

Segretario Farina, a distanza di qualche mese, come giudica quello che è successo a maggio?
«La sconfitta c’è stata e nessuno può negarlo. Detto questo, siamo stati colpiti da quella che io chiamo la tempesta perfetta e cioè il malcontento dell’opinione pubblica nei confronti della politica. Ciò è accaduto ovunque e le dico anche che la Ual ha perso per 38 voti, un’inezia».
Come farete a recuperare il consenso?
«Ripartendo dalla nostra storia. La Ual ha ottenuto grandi risultati per la gente di Fassa e ha saputo interpretarne le esigenze perché ha saputo sempre fare politica. E così dovrà essere ancora».
Cosa significa nel concreto?
«Contrastare ad esempio quello che sta succedendo ora con il Comun General, che appare meno autorevole e forte rispetto a qualche Comune. L’Associazione Fassa va nella direzione opposta a quella che vogliamo noi, ovvero un Comun General che comprenda tutti i sette comuni ladini in un unico soggetto».
Forse proprio questo non piace...
«Siamo sette comuni, tutti uguali per cultura, lingua, economia, non possiamo rimanere così e dobbiamo dimostrare di essere in grado di saper gestire noi le nostre cose, prima che magari ce le impongano».
L’Associazione Fassa aveva proposto la trasformazione in tre comuni di valle.
«Mi sembra che non ne parlino più o quantomeno siano molto, molto tiepidi a riguardo».

Cosa si aspetta dalla Radunanza?
«Che si parli di politica. Guardi, oggi si scambia l’amministrare con il fare politica. Ebbene, amministrare dipende dalla capacità delle singole persone, fare politica significa creare un futuro non solo per noi ma per le prossime generazioni. Ecco perché dico che dobbiamo dire ai cittadini che serve l’impegno di tutti per disegnare il futuro. La Ual ha forse anche pagato il fatto che il direttivo era molto cambiato, con tanti giovani validi che si affacciavano alla politica, e non siamo riusciti a far passare questo messaggio di cambiamento».
Si dice che si ricandiderà alla guida della Ual.
«Ho rimesso il mandato dopo le elezioni perché mi sono assunto le responsabilità di quanto successo. Sono segretario da poco più di un anno e mezzo e oggi confesso di sentirmi un po’ combattuto: da una parte sento che posso dare ancora alla causa, dall’altra, se qualcuno si fa avanti, è giusto lasciargli spazio».

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