Forte Buso cambia colore

Un lago artificiale in arancione. È ciò che si sono trovati davanti in tanti passeggiando per le rive del Lago di Forte Buso, da diversi giorni «invaso», a tratti, da una sostanza arancione fosforescente. In un primo momento, diversi turisti che hanno segnalato il fenomeno alle autorità, hanno pensato a del materiale oleoso chimico scaricato, altri a qualche colorante artificiale, mentre diversi pescatori preoccupati hanno ipotizzato l’invasione di un’alga tossica, magari nociva per i pesci.

Ma il mistero è stato svelato dal guardiano della diga e dal Corpo forestale di Paneveggio: si tratterebbe di una specie di muffa, Chrysomyxa Rhododendri, che svolge il suo ciclo vitale tra il rododendro e l’abete rosso e, trasportata dal vento, sarebbe poi ridiscesa nel lago tingendo di arancione fosforescente alcuni tratti delle sue rive. «In molte vallate trentine sono apparsi in queste settimane fenomeni del genere», spiegano il Servizio foreste e fauna della Provincia e la Fondazione Mach in un comunicato «complice il clima caldo umido anomalo per diverse vallate in questa estate anomala e la presenza, nell’ultimo anno, di aghi di abete molto ingialliti, con fruttificazioni da cui fuoriescono nuvole di spore arancioni.

L’evento è evidente anche sulle chiome degli abeti rossi presenti in valle di Fiemme, “attaccati” da questa spora che ha una sintomatologia del tutto appariscente dal tipico colore arancione intenso». Né animali, né piante o corsi d’acqua sono in pericolo; la malattia non è considera particolarmente dannosa, in quanto le piante colpite, sebbene perdano una parte dei loro aghi, non muoiono e riescono a riprendersi, continuando a vegetare negli anni successivi.

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