Fassa: testa di cane come avvertimento

Una testa di cane mozzata e depositata sul cofano della sua auto: è questo il macabro «avvertimento» al proprietario del Garnì Lastei di Pozza di Fassa in Troi da Vich, Paolo Lastei: l’intimidazione è stata scoperta dai carabinieri di Vigo di Fassa che - dopo una segnalazione di un passante - hanno trovato la testa dell’animale ancora sul cofano della vettura parcheggiata a breve distanza dal garnì del gestore.

Una testa di cane mozzata e depositata sul cofano della sua auto: è questo il macabro «avvertimento» al proprietario del Garnì Lastei di Pozza di Fassa in Troi da Vich, Paolo Lastei: l’intimidazione è stata scoperta dai carabinieri di Vigo di Fassa che - dopo una segnalazione di un passante - hanno trovato la testa dell’animale ancora sul cofano della vettura parcheggiata a breve distanza dal garnì del gestore.
I militari dell’Arma hanno fatto intervenire il veterinario zonale dottor Ferruccio Chienetti.

Ad un primo esame sommario, il medico avrebbe escluso che il cane sia stato ucciso per decapitazione: invece il cane sarebbe stato raccolto già morto dopo un investimento per strada, e poi fatto a pezzi per il macabro avvertimento. Si tratterebbe di un cane di grossa taglia e si stanno vagliando le segnalazioni di smarrimento dei proprietari della zona per risalirne all’origine.

Sul fatto adesso è aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica di Trento, e sulla quale ovviamente vige il massimo riserbo per la delicatezza dei fatti. Si tratta infatti di un atto di certo intimidatorio e spregevole, che fa pensare a vendette trasversali senza tregua e a quanto pare di lunga data: Lastei è infatti parte in causa in un’altra inchiesta della Procura della Repubblica, aperta dopo una sua denuncia contro ignoti.

Non solo: l’albergatore è stato già colpito nei mesi da altri atti vandalici al vaglio degli inquirenti. Solo due mesi fa, ad esempio, gli sono stati sfondati i vetri del retro del suo albergo con delle pietre di grosse dimensioni, per un danno ingente. E il sospetto, a questo punto, è che dietro questi episodi ci sia una regia unica.

Il quadro della zona non è certo confortante: in paese infatti solo pochi giorni fa un’avvocatessa della Val di Fassa aveva trovato nel suo studio legale una busta a lei indirizzata con dentro un proiettile di pistola. E c’è chi non esclude che le vicende possano essere collegate. Quali sono i motivi di questa escalation di violenze? A Pozza di Fassa qualcuno ipotizza che - oltre a precedenti controversie giudiziarie - vi sia dietro anche la «lotta» per le elezioni delle cariche del Soccorso Alpino.
Lastei sarebbe stato accusato di aver votato «contro» uno degli elementi. Ma il tutto potrebbe risalire ancora più indietro, in una controversia di anni fa per una parcella professionale nella quale erano coinvolti il proprietario del residence ed un professionista.

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