Dolomiti / L'allarme

Altro enorme crollo in montagna, nel Bellunese si staccano rocce dal Pelmo: ispezioni in corso

Le verifiche del Soccorso alpino e dei vigili del fuoco con l'elicottero in un'area situata fra passo Staulanza e la val D'Arcia, i detriti sono scesi fino ai sentieri ma per ora non risultano persone coinvolte nella scarica avvenuta stamattina in uno dei massicci più celebrati dell'arco dolomitico. Nello stesso punto, nel 2011, una scarica travolse e uccise due volontari del Soccorso alpino locale, che stavano intervenendo in aiuto di due scalatori tedeschi

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BELLUNO. Una scarica di roccia ha interessato, questa mattina intorno alle 7.40, un versante del Monte Pelmo, sulle Dolomiti della val di Zoldo.

Un grande boato ha scosso una vasta area tra la val di Zoldo e l'alto Agordino.

Il distacco è avvenuto sotto la vetta, nel versante nord e ha scaricato una grande quantità di materiale nello stesso punto di un crollo quantitaviamente minore avvenuto nel 2011, ma che causò una tragedia: la morte di due membri del soccorso alpino impegnati in un intervento in parete.

La enorme nuvola di polvere sollevata dal crollo (nella foto) è stata notata da lontano nelle zone circostanti, in Val Boite e nella stessa Val Zoldana. Sul luogo si sono recati gli operatori del Soccorso alpino della Val Fiorentina per verificare l'area interessata, soprattutto per escludere la presenza di persone coinvolte. Il distacco è avventuo in alta quota ma i detriti sono scesi fino ai sentieri. Nella parete interessata ci sono due note vie alpinistiche. Sopra l'area del monte, alto 3.168 metri, anche l'elicottero dei vigili del fuoco.

Al momento non risultano segnalazioni su eventuali dispersi.

Il gigantesco distacco di materiale si è verificato nell'area compresa tra passo Staulanza e forcella Val D'Arcia, ed è stato distintamente avvertito anche dalle persone che alloggiavano nei due rifugi in zona, lo Staulanza e il Città di Fiume.

Nessuno tra gli escursionisti ospiti delle due strutture si era già mosso per le uscite di giornata. I vigili del fuoco della provincia di Belluno, con l'ausilio dell'elicottero Drago 149 alzatosi dalla base di Venezia, stanno perlustrando a loro volta la zona per assicurarsi che non vi siano persone coinvolte dal distacco di materiale.

Nel punto del distacco odierno si verificò una tragica scarica anche undici anni fa, il 31 agosto 2011: i due tecnici bellunesi del Soccorso alpino stavano intervenendo in aiuto di due scalatori tedeschi, colpiti da sassi in parete, sulla nota via Simon-Rossi.

I due volontari morti si chiamavano Alberto Bonafede, 43 anni, e Aldo Giustina, 42 anni, entrambi erano di San Vito di Cadore, località vicina a Cortina d'Ampezzo, in valle del Boite.

Si stavano calando dalla cima per soccorrere i due alpinisti, quando sono stati travolti da una scarica di rocce che ha tranciato le loro corde facendoli precipitare.

La frana, le corde tranciate e il volo per 700 metri. L'incidente è accaduto alle 5.17. I due tecnici, che si stavano calando a circa 2.900 metri di altitudine, per raggiungere i due alpinisti tedeschi, sono stati centrati dalla scarica, che ne ha tranciato le corde e li ha fatti precipitare per 700 metri. Al momento la caduta di altro materiale dalla parete ostacola l'avvicinamento alle salme. Il Soccorso alpino fa sapere di stringersi alle famiglie dei suoi volontari.

Volevano salvare i due tedeschi feriti e in difficoltà da ieri. I due alpinisti tedeschi, feriti anche loro da una scarica di sassi, si trovavano su una cengia: sono stati recuperati dall'elicottero e saranno trasportati in ospedale.

 

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