Marmolada / La tragedia

Nell'area di passo Fedaia sono rimaste 16 auto parcheggiate: dispersi, continuano le verifiche

I controlli sarannoe stesi anche sul lato bellunese del passo, fino a Malga Ciapela, da dove potrebbero esser saliti altri escursionisti. Attivato un numero per segnalare il mancato rientro di familiari o amici: 0461.495272. La valanga ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora

LA STRAGE Sei i morti accertati, almeno dieci i feriti: dubbi sui dispersi

TRENTO. Secondo le verifiche fatte sulle strade di Passo Fedaia e nei parcheggi attorno al lago Fedaia, da cui partono gli attacchi dei sentieri che portano alla Marmolada ci sono 16 auto il cui proprietario non è ancora stato identificato.

È una delle indicazioni con cui carabinieri e personale di soccorso cercano di individuare gli escursionisti dispersi in seguito al distacco di un seracco sulla Marmolada, incrociando i numeri di targa con le prenotazioni delle strutture ricettive in zona.

Attivato un numero dove segnalare gli eventuali dispersi nel crollo del seracco di ghiaccio sulla Marmolada. Lo ha istituto il Soccorso alpino sottolineando, in italiano e in inglese, che deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari. Il numero da contattare è 0461.495272.

"Al momento non sappiamo se le auto sono delle sei persone decedute o dei dispersi o di persone che non sono interessate all'evento. Questo lo sapremo domani sulla base delle segnalazioni e delle indicazioni che arriveranno", ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Il seracco di ghiaccio crollato sulla Marmolada, il distacco, secondo le informazioni del Soccorso Alpino, si sarebbe verificato nei pressi di Punta Rocca, causando la morte di quattro persone, Trento, 3 Luglio 2022. ANSA/SOCCORSO ALPINO +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY

Delle verifiche saranno fatte anche sul lato bellunese della montagna, si apprende, perché da Malga Ciapela potrebbero esser salite altre persone. "Una situazione che lascia comunque poca speranza", ha detto il capo della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col.

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora: è quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso alpino che hanno mappato tutta l'area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco.

Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri e una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio.

Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza.

Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale a un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora.

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