Dolomiti / Il caso

Marmolada, sui confini torna il dialogo: possibile accordo sulla demarcazione tra Canazei e Rocca Pietore

L'intesa darebbe il ghiacciaio interamente al Trentino, lasciando al Veneto due piccole enclave nel Bellunese, a Rocca Pietore e Serauta, che consentirebbero di avere le stazioni funiviarie in territorio Veneto

LA SENTENZA Il ghiacciaio al Trentino, ma Zaia non ci sta

di Andrea Orsolin

CANAZEI. Si aggiunge un nuovo capitolo allo storico contenzioso tra Trentino e Veneto per i confini della Marmolada. Tra Canazei e Rocca Pietore (Belluno), i due Comuni tra i quali passa la linea di confine, è tornato il dialogo.

Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra Provincia di Trento, Regione Veneto e le due amministrazioni comunali limitrofe, dal quale è emersa l'ipotesi di tornare a ragionare sull'intesa raggiunta nel 2002 dagli allora governatori Lorenzo Dellai e Giancarlo Galan. Trentino e Veneto vogliono mettere un punto fermo, concludendo il contenzioso che frena i piani di sviluppo e rallenta i possibili interventi di revisione degli impianti risalita.

Secondo il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, l'intesa darebbe il ghiacciaio interamente al Trentino, lasciando al Veneto due piccole enclave nel Bellunese a Rocca Pietore e Serauta, che consentirebbero di avere le stazioni funiviarie in territorio Veneto, evitando così la difficile gestione di partenza e arrivo in giurisdizioni differenti con normative diverse. In fase di valutazione c'è anche il collegamento fino a Serauta.

Accordo in vista? Meglio andarci cauti. Per risolvere la secolare battaglia si preferisce usare i guanti di velluto. «È stato un incontro tecnico per capire con la Provincia nel complesso la questione Marmolada, ma nulla è stato deciso», spiega il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.

«Le direttive Unesco - ha detto Andrea De Bernardin - permettono di intervenire per ammodernare gli impianti esistenti, quindi crediamo sia possibile ripristinare quanto attivo una ventina di anni fa. Si potrebbe pensare di ricostruire anche la seggiovia di Pian dei Fiacconi, seppure con una linea leggermente diversa e rettificata per una migliore razionalizzazione. Siamo invece contrari a nuovi impianti: arrivare a Punta Rocca non ha più senso, la morfologia è cambiata, il ghiacciaio è in forte sofferenza e il pericolo valanghe è aumentato per la fragilità del sistema. Inoltre creare nuove costruzioni significherebbe rimettere in discussione il riconoscimento di Patrimonio dell'umanità Unesco, valore aggiunto che non possiamo permetterci di perdere».

Nel 1982 un decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini assegnò la Marmolada al Trentino-Alto Adige. La decisione, confermata nel 1998 dal Consiglio di Stato, fu superata nel 2002 dall'accordo Dellai-Galan.

All'inizio del 2018 il Comune di Canazei aveva chiesto una revisione dei confini e, nel luglio dello stesso anno, l'Agenzia del territorio ha fatto passare l'intero ghiacciaio del gruppo montuoso della Marmolada dal Veneto al Trentino Alto Adige.

I nuovi limiti coincidono con l'ex confine di Stato tra l'Impero austroungarico e il Regno d'Italia. Rocca Pietore ha mantenuto solamente il perimetro della stazione di arrivo della funivia in Punta Rocca, ma ora un nuovo accordo potrebbe spostare nuovamente il confine.

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