Il grido della montagna dimenticata: ancora chiusi i passi Sella e Fedaia

È vero che le piste da sci sono chiuse, che i turisti non ci sono ma questo non giustifica le "amnesie" sulla gestione della viabilità e la sicurezza delle zone di montagna.

Dimenticati il passo Sella e pure il Fedaia, due valichi che in fondo alla val di Fassa collega il Trentino da un lato con l'Alto Adige e dall'altro, ai piedi della Marmolada, con il Bellunese..

A denunciarlo è Osvaldo Finazzer, presidente del Comitato per la salvaguardia dei passi dolomitici.

«La strada per il Passo Sella - scrive - è chiusa dal 23 gennaio. Dal primo gennaio ad oggi è rimasto aperto due settimane e su 90 giorni è rimasto chiuso per 54 giorni. Chi deve raggiungere il valico dalla Val di Fassa deve passare per il Passo Nigra e Castelrotto, il camion per ritirare i rifiuti deve scendere fino a Bolzano, ponte Gardena e dalla Val Gardena raggiungere il Passo Sella dovendo percorrere circa 100 chilometri in più».Da una settimana la strada dal lato di Fassa è completamente libera dalla neve fino a 400 metri dal valico.

«In questi ultimi giorni il rialzo termico ha provocato il distacco della neve accumulata sul pendio, accumulo che tanto preoccupava la commissione valanghe e che è invece sceso gentilmente e lentamente fino a scalfire il bordo strada, fermandosi contro il guardrail». Spiega che per mettere in sicurezza la strada basterebbero 100 metri di paravalanghe.Altrettanto difficile la situazione al Passo Fedaia: la strada lungo il lago è chiusa dal 4 dicembre mentre la salita da Pian Trevisan è stata richiusa dopo le ultime nevicate. «Il problema sta nei paravalanghe progettati male e inefficaci». Disagi per chi vive o lavora nelle aree rese inaccessibili.

«Provate ad immaginare lo stato d'animo di queste persone - dice Finazzer - In un periodo di freddo intenso e con il vento che su un passo soffia molto forte, e poi nevica o magari ha appena finito di nevicare e fuori dalla porta ti ritrovi con un metro di neve. Se in queste condizioni vedi che arriva lo spazzaneve che ti apre la strada "tiri il fiato" e ti rassereni».

Ma il presidente fa notare che invece non arriva nessuno. «Ti auguri che in casa o alla casa non succeda nulla e soprattutto ti auguri di rimanere in salute». Con queste condizioni climatiche c'è sempre il rischio di avarie alla caldaia o di interruzioni nella rete di energia elettrica, con congelamento delle condotte dell'acqua.

«Sembra proprio che a nessuno interessi chi si trova per giorni isolato. Nessuno si è mai preoccupato di come vanno le cose sui passi. E questo si ripete anno dopo anno. Ma quest'anno ancora più a lungo perché non è urgente liberare la strada per i turisti che non ci sono. Ma le tasse per i servizi che non vengono fatti le paghiamo regolarmente».

Finazzer sottolinea che le multe fioccano sulla testa di chi cerca di raggiungere a piedi la propria azienda al passo Sella. «È ormai necessario un lasciapassare per arrivare alla propria abitazione o alla propria azienda? Purtroppo il Passo Sella è a cavallo del confine amministrativo delle due Province di Trento e Bolzano, motivo di più per questa vergognosa e colpevole indifferenza generale». Finazzer critica il Comune di Canazei ed eolgia quello di Corvata: «Anche al Passo Gardena sia sul versante Val Gardena che in quello della Val Badia, la strada del passo Gardena è stata liberata subito su entrambi i versanti già alle 14,52 il Sindaco di Corvara ci dava notizia che la strada era riaperta».

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