Belluno, i fuochi per l'autonomia hanno illuminato 55 vette

Sabato sono tornati i fuochi per l'autonomia, sulle vette (e non solo) del territorio bellunese. Mai così numerosi e coinviolgenti in termini di partecipanti all'iniziativa notturna che ha toccato tutte le vallate della provincia, dal capoluogo al confine con l'Austria, con Trento, Bolzano, il Friuli e verso sud sulle cime che separano quest'area alpina dal resto del Veneto.

I fuochi sono stati circa 55, una quindicina in più rispetto a un anno fa, il che viene considerato dai promotori come un segnale incoraggiante sulla diffusa consapevolezza nella popolazione di quanto è fondamentale ottenere uno statuso istituzionale stabile e forte per garantire la vita nelel difficili vallate alpine.

La mobilitazione con i falò autonomistici è servita, spiega il movimento Bard (Belluno autonoma Regione Dolomiti), anche a diffondere informazioni sulle attività in corso e sul fitto programma di iniziative che, anche quando affrontano singole emergenze (come la cancellazione di un'unità sanitaria locale o la chiusura di presidi sul territorio) rientrano nel disegno complessivo di dotare finalmente questa provincia dolomitica di un assetto istituzionale basato su un forte riconoscimento di strumenti di autogoverno necessari per rispondere alle esigenze specifiche di un'area di montagna troppo spesso maltrattata o dimenticata da Venezia e da Roma.

Anche l'intesa del Bard con il Pd nazionale, siglata per le regionali di maggio in Veneto, sembra trovare resistenze nel governo e al momento non si sblocca l'iter parlamentare della relativa legge che prevede fra l'altro il ripristino dell'elettività della Provincia (cancellata con la riforma Delrio) e altre premesse favorevoli a un percorso autonomistico.

Nel frattempo si avvicina l'attesa data del 18 novembre, quando il Tar si esprimerà sul ricorso della candidata autonomista Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, che era risultata eletta alle regionali di maggio in una lista civica a sostegno del centrosinistra, ma in un secondo momento aveva visto attribuire il seggio a un altro candidato (del centrodestra) in virtù di una idversa interpretazione della farraginosa legge elettorale veneta. L'auspicio del Bard è che la sentenza resituisca alla Buzzo la carica di consigliere (a Venezia Belluno conta solo due rappresentanti su 50), in modo da poter avere un sostegno forte in laguna per la lotta politica autonomistica che passa anche attraverso la richiesta di attuazione delle norme regionali che prevedono una forma di autonomia dolomitica ma restano ancora lettera morta.

«Ormai - scrive il Bard a proposito dei fuochi - è una tradizione, per noi, questa: l'abbiamo inaugurato nel 2012, in occasione della fiaccolata a difesa della Provincia di Belluno, per la quale siamo riusciti a portare in oltre quattromila persone. I nostri fuochi saranno visibili dalle nostre valli e dalla pianura, per lanciare a tutti un messaggio chiaro: la montagna è viva e vuole vivere, non ci accontentiamo di sopravvivere. I fuochi sulle cime significano che là c'è vita, c'è la speranza di chi non vuole lasciare quei posti.

Le luci dalle montagne non sono un messaggio solo per i bellunesi, ma per tutti quelli che riescono a vederle: siamo qui, presenti, attivi, vivi, e non vogliamo andarcene. In questa edizione 2015 – come per le precedenti manifestazioni - saranno almeno una cinquantina le postazioni illuminate, dall'Agordino al Feltrino, senza dimenticare il Comelico, il Cadore, l'Alpago e la Valbelluna; dalle cime dei monti ai laghi, da malghe e rifugi alle piazze, sono già centinaia i bellunesi che hanno deciso di supportare l'iniziativa. Anche tu puoi lanciare il tuo segnale, far sentire la tua voce. Il nostro motto è “Dolomiti: un orgoglio viverci, un dovere salvarci” e soprattutto in questo momento crediamo che dovrebbe diventare il motto di tutti i bellunesi. Autonomia è anche difendere le proprie radici, la propria storia, il proprio territorio, la propria identità. Scegli un luogo che senti come simbolo del tuo comune, del tuo territorio, della tua storia; da solo, con gli amici, con la famiglia, potrai lanciare anche tu il messaggio: io resisto».

 

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