L'affresco

A Tenno torna visibile un gioiello del Quattrocento

Dopo un lungo intervento di restauro, l’affresco raffigurante San Bovo e la Madonna con Bambino è ora esposto nella sala consiliare. L’opera sarà presentata al pubblico stasera, martedì 9 settembre: rappresenta un raro esempio di dedicazione al santo provenzale, protettore dei bovini

di Elena Piva

TENNO. Al termine di un complesso intervento di restauro, l'affresco ritraente San Bovo e la Madonna con Gesù bambino è tornato a Tenno dalla sua comunità.

L'opera, emersa due anni fa durante la demolizione di alcuni avvolti in un edificio privato sito a Cologna, è stata donata dai proprietari all'amministrazione comunale.

Sarà presentata al pubblico oggi, alle 20.30, presso la sala consiliare, dove ha trovato collocazione con parere favorevole della Soprintendenza dei Beni culturali di Trento. Il vincolo? Rendere pubblico questo manufatto del Quattrocento ai cittadini tennesi (e non solo).

Verso il termine della precedente legislatura, l'amministrazione a guida Marocchi optò per la sala dedicata al consiglio comunale, rappresentante la comunità.

Scoperto un angolo della raffigurazione, i privati hanno contattato il Municipio e il prof. Guido Omezzolli, esperto locale: ad oggi non si è però riusciti a rivelare la natura dell'immobile sul quale venne realizzato.

L'amministrazione si è fatta carico di tutti gli oneri economici necessari al recupero integrale dell'opera (1x2 m).

«Il ritrovamento del bellissimo affresco dedicato a San Bovo è stato inaspettato - spiega Giancarla Tognoni, assessora alla cultura - i proprietari (famiglia Lezuo-Montagni), consigliati dal restauratore Omezzolli, hanno subito pensato a come conservarlo e renderlo fruibile: la scelta è caduta sul Comune, a cui è stata proposta la donazione in cambio dell'assunzione dei costi di rimozione e di restauro. È stata immediata la comprensione della bellezza e del valore dell'opera. Purtroppo, si trovava in condizioni davvero difficili».

Effettuato lo stacco, si è dato corso ai primi studi e al lungo lavoro di restauro, condotto dal "Laboratori Enrica Vinante" di Trento, con la necessità di recuperare i diversi frammenti staccati e consolidare l'esistente.

«L'opera è stata completata da una parte di intonaco - aggiunge l'assessora - questo dà l'idea della misura complessiva che avrebbe dovuto avere il dipinto. Il risultato ha restituito un affresco di straordinaria bellezza, che presenta una Madonna con Bambino e, al fianco di questi, la figura di San Bovo. E desta una certa meraviglia: le dedicazioni a San Bovo sono rarissime in Italia».

In Trentino vi è Canal San Bovo, nel cui toponimo però è dubbio il riferimento al santo e, in ogni caso, è compatrono (il patrono titolare è S. Bartolomeo, ndr). Anche l'agiografia è scarna.

Stupisce quindi la scelta di dedicare questo affresco al santo di origine provenzale, morto a Voghera nel 986 d.C., poco ricordato. Protettore degli animali domestici e in particolare dei bovini, spesso era raffigurato nelle stalle. Ciò spiegherebbe la sua posizione nell'avvolto della casa di Cologna.

Munito di stendardo o drappo che reca solitamente un bue, le peculiarità del San Bovo di Tenno sono accompagnate dal suo nome, scritto a chiare lettere.

«Questo è senz'altro un momento importante e dal grande valore storico culturale per Tenno - commenta il sindaco Giuliano Marocchi - abbiamo fatto un importante investimento ma abbiamo ridato vita ad un'opera bellissima, che merita di essere vista da tutti. Il nostro più sincero grazie va alla famiglia Lezuo-Montagni, alla curatrice Vinante e a Guido Omezzolli che hanno reso possibile tutto questo».

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