Multa via e patente salva, il vigile urbano era fuori servizio e fuori dal proprio ambito
Il guidatore appena ricevute per posta le contestazioni le ha subito impugnate davanti al giudice di pace ottenendo la sospensione dell’efficacia in attesa dell’udienza. Che, una volta celebrata, gli ha dato ragione. Il magistrato onorario Marcello Mancini, infatti, ha accolto il ricorso e cancellato sia multa che pene accessorie.
ALTO GARDA. Un sorpasso azzardato in curva nonostante la doppia linea continua, e dunque un pericolo concreto portato a se stesso e agli altri automobilisti, prevede sanzioni pesanti. Tanto che il conducente è stato multato per violazione dell’articolo 148 commi 10 e 16 del codice della strada. Conseguenze: contravvenzione fino a 665 euro e patente sospesa fino a tre mesi. Tutto bene? Giammai!
Perché quella manovra azzardata è finita in archivio senza nulla dovere alla pubblica amministrazione con l’abilitazione alla guida restituita intonsa. Insomma, niente soldi da pagare e la possibilità di continuare a guidare. Il motivo di questa soluzione del contenzioso è presto detto: a provvedere a colpire il discolo al volante, e a segnare sul verbale dati e targa per l’atto poi inviato dalla polizia locale, è stato un vigile urbano fuori servizio e, tra l’altro, fuori dal proprio ambito territoriale di vigilanza visto che si era all’inizio della Sp 84 di Cavedine in Valle dei Laghi, la strada che da Vezzano porta prima a Drena e poi a Dro.
Il guidatore, ovviamente, appena ricevute per posta le contestazioni le ha subito impugnate davanti al giudice di pace ottenendo la sospensione dell’efficacia in attesa dell’udienza. Che, una volta celebrata, gli ha dato ragione. Il magistrato onorario Marcello Mancini, infatti, ha accolto il ricorso e cancellato sia multa che pene accessorie.
Per il giudice un agente che non stia lavorando non può punire che non rispetta il codice della strada. Perché è pure vero che l’incartamento con tanto di somma da pagare e patente sospesa l’hanno inviato dal comando della polizia locale Alto Garda e Ledro ma senza che una pattuglia in servizio fosse sul posto e, tra l’altro, in una zona non di competenza.
Il giudice di pace, nell’accogliere il ricorso e annullare i verbali contestati, ricorda una sentenza della cassazione civile del 2019: «Il vigile che non è in servizio non può fare la multa e il verbale elevato in queste circostanze è illegittimo». Gli ermellini, tra l’altro, sottolineano che «la qualifica di agenti di polizia giudiziaria attribuita ai vigili urbani è limitata nel tempo e nello spazio, ovvero a quando sono in servizio e nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza.
Ciò a differenza di altri corpi, quali la polizia di Stato, i carabinieri e la guardia, i cui appartenenti operano su tutto il territorio nazionale e sono sempre in servizio. I predetti, quindi, possono accertare tutte le violazioni in materia di sanzioni amministrative e fra queste anche quelle relative alla circolazione stradale purché si trovino nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza ed alla condizione che siano effettivamente in servizio».