Ledro: in servizio solo due medici di base su quattro, è emergenza, e Trento risponde: "E' così anche in altre zone"

È emergenza, Trento risponde: così anche altrove

di Davide Pivetti

LEDRO - Dal 2018 la val di Ledro soffre concretamente la mancanza del quarto medico di base, per il mancato reintegro dopo il pensionamento di uno dei medici di famiglia della valle. Da lunedì prossimo si passerà da una condizione di forte e protratto disagio a una situazione di vera emergenza perché un altro medico di base, una dottoressa, la scia il suo incarico ledrense per trasferirsi altrove.

La notizia è esplosa in queste ore in valle, anche per l’assenza di comunicazioni ufficiali da Trento. La minoranza consiliare l’ha anticipata proprio sulle pagine de l’Adige due giorni fa, chiamando alla mobilitazione anche la giunta del sindaco Renato Girardi, che oggi, fa il punto della situazione.
«A fine gennaio il sindaco ha portato a conoscenza la giunta del trasferimento in altra sede dal 15 febbraio (con preavviso di 30 giorni) di uno dei tre medici che operano sul territorio comunale. Il posto del quarto medico previsto non risulta ancora assegnato, dopo il pensionamento di un collega nel 2018, a causa dell’assenza di professionisti interessati a ricoprire l’incarico. A marzo l’Apss ha già in programma un nuovo bando per la copertura dei posti vacanti.

Le azioni intraprese dall’amministrazione nei giorni successivi alla notizia non sono state rese pubbliche in quanto a conoscenza del fatto che molti assistiti del medico in questione non erano ancora stati informati dai canali ufficiali, quali l’Apss o il medico stesso. Ora che questo importante passaggio sembra compiuto (il medico ha inviato una mail informativa ai suoi pazienti), si ritiene opportuno far sapere che l’1 febbraio è stata inviata una lettera ai vertici di Provincia e Azienda sanitaria (quest’ultima si occupa delle sostituzioni, dei bandi e dei contratti) che porta la firma del sindaco e dell’assessore alla salute Vania Molinari, in cui si riassumono le criticità relative alla carenza di tali figure di riferimento sul territorio di Ledro, indispensabili per i cittadini che necessitano di un consulto e di accertamenti medici, della presa in carico per patologie croniche, che si trovano in situazioni di fragilità o che manifestano sintomi relativi al Covid-19. Al Presidente Fugatti, all’assessore Segnana e al direttore dell’Apss si richiedono con sollecito informazioni in merito alla sostituzione del medico che cesserà il servizio in valle, alla copertura del posto del quarto medico previsto e sull’opportunità di ripristinare il servizio di Guardia Medica».

Il giorno successivo il sindaco e l’assessore Roberto Sartori hanno esposto il problema di persona in occasione di un incontro in presenza con il presidente Fugatti e l’assessore Segnana.
«La responsabile dell’Ufficio territoriale Alto Garda e Ledro - prosegue la giunta ledrense - ha contattato centinaia di professionisti ma le disponibilità a ricoprire l’incarico sono state esigue: giovani medici ancora impegnati nel proseguire il percorso universitario oppure già operanti sul territorio trentino o in strutture sanitarie, che in seguito hanno rifiutato per motivi personali.

L’assessore provinciale Stefania Segnana ha ricordato che la carenza è una problematica presente anche in altre zone del Trentino aggravata dalla pandemia Covid-19 in corso; da ciò si evince inoltre che la richiesta di tali professionisti è superiore alla disponibilità di medici in cerca di occupazione». Il sindaco e la maggioranza consiliare «sono consapevoli della gravità della situazione, sono vicini ai concittadini e si impegnano a mantenere alta l’attenzione degli organi preposti in merito alla copertura delle figure mancanti». Vania Molinari resta in contatto con l’ufficio di zona e il funzionario preposto al reclutamento di nuovi medici nella speranza di un riscontro positivo.

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