Camper anche in aree vietate Nuove proteste in valle di Ledro

di Paola Malcotti

Già nelle stagioni passate il problema si ripresentava puntuale come la canicola estiva, senza mai venir risolto, ma quest'anno, con la questione Covid, la «questione camper» è andata peggiorando, mettendo davvero a dura prova la pazienza di residenti, albergatori e turisti.

Complici un avvio posticipato di due mesi rispetto al solito della stagione dei vacanzieri, la riapertura agli spostamenti che dopo il lockdown ha invogliato un po' tutti a fare le valigie e partire, timori, limitazioni e ansie da pernottamenti nelle consuete strutture ricettive, chi appena ne ha avuto la possibilità è salito a bordo del proprio camper ed è partito per le ferie, scegliendo la valle di Ledro come meta.

L'invasione delle «case su ruote», che come da copione nei mesi estivi (soprattutto nei fine settimana) hanno raggiunto il lago, quest'anno ha superato se stessa, nel bene ma soprattutto nel male, tanto da incrinare la pacifica convivenza. In numerose occasioni la presenza di camper parcheggiati in modo disordinato attorno al lago, se non addirittura in zone vietate, come in fondo alla val Concei, nel sito di Ledro Land Art, al biotopo dell'Ampola ecc., o sensibili, come accanto ai cimiteri, ha sollevato perplessità e disappunto.

«Molti camperisti anziché fermarsi nei quattro campeggi presenti in valle, nelle piazzole dell'area camper di Bezzecca, o addirittura nel nuovo campeggio dedicato a lato della spiaggia di Besta, preferiscono utilizzare i parcheggi pubblici o gli slarghi lungo le strade» lamentano i ledrensi. «E anche quest'anno, l'area sosta in località "Salezze", a Pieve, a servizio del cimitero e della spiaggia, è stata ripetutamente utilizzata a piacimento da chi voleva bivaccare. È vergognoso recarsi sulla tomba dei nostri cari e vedere al di là del muretto i camperisti che giocano a pallone, ascoltano musica, fanno grigliate, stendono i panni o si radono la barba nella fontanella pubblica!».

E ancora: «Per le loro dimensioni molti mezzi occupano due se non tre posti auto. Posti che vengono meno agli automobilisti (residenti e non) che desiderano recarsi al lago (o, appunto, al cimitero) con bambini o anziani. Chiariamo: non vogliamo che venga negata l'opportunità di fermarsi in zona, ci mancherebbe, ma che i controlli da parte delle forze dell'ordine fossero intensificati, questo sì», «... senza contare che alcuni camperisti stazionano per più giorni, aprendo tende, sistemando tavolini e sedie, usando le caditoie se non addirittura lo stesso lago come svuotatoio delle acque reflue, lasciando poi i parcheggi in condizioni indecenti!».

«Perché ogni anno dobbiamo assistere a questo "spettacolo" ed essere noi a sollecitare ogni volta l'intervento di vigili o carabinieri? - aggiungono i titolari del vicino hotel Lido - E sul fronte della sicurezza pubblica come la mettiamo? Non è giusto che agli albergatori venga chiesto di registrare le generalità dei propri ospiti mentre queste persone sono libere di fermarsi nell'anonimato. E che dire della tassa di soggiorno? Perché le amministrazioni comunali a fronte del rilascio di licenze per il recupero e l'ampliamento di strutture ricettive non salvaguardano il decoro della fascia lago e delle zone più sensibili? Quale immagine lascia della nostra valle questo tipo di turista? Siamo sicuri che sia questo il biglietto da visita che vogliamo per Ledro?».

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