Quando muri, porte, parchi gioco e marciapiedi diventano orinatoi per cani

Ci sono migliaia di cani nell’Alto Garda e Ledro: portano tanto affetto e compagnia ai proprietari ma anche qualche problema.
I negozianti e i residenti dei centri storici ne sanno qualcosa: piasciate sulle porte delle botteghe, sui marciapiedi, sui muri delle case; ma anche la campagna ha i suoi grattacapi: gli escrementi lasciati in giro e non raccolti, possono e di fatto infestano con uova e larve di parassiti le erbe tagliate e date da mangiare agli animali allevati, bovini in genere, che poi si ammalano e la cui carne non è più commestibile.
Ci sono circa seimila cani schedati nell’Alto Garda e Ledro: un numero alto e importante che raddoppia durante il periodo turistico. E se la convivenza comunitaria tra persone e animali appare abbastanza serena, a causa sicuramente di poche decine di proprietari incivili, la vita di paese o di città, di una via o di una zona, di un parco giochi per bambini o di un oliveto, risulta talora problematica.

Il numero dei cani è il seguente: Arco 2.082, Riva del Garda 1.736, Nago Torbole 313, Dro 616, Drena 119, Tenno 311, Ledro 981.

«In val di Ledro i prati sono infestati da parassiti, larve e uova, che con la fienagione - spiega il veterinario provinciale Sandro de Guelmi - passano agli animali da allevamento. Succede spesso ed è attribuibile alle feci di cani, contaminate, lasciate nelle campagne. Gli ultimi due casi di echinococco granuloso in queste settimane; è una tenia che si trova nei bovini. Sono con ogni probabilità i cani, di turisti, che defecano nei campi, i contadini raccolgono il fieno con gli escrementi e le tenie infestano i bovini; il riscontro al macello, dove le carni sono deprezzate se non da buttare. Un danno per i nostri allevatori».
«Negli ultimi anni - osserva Massimiliano Martinelli, presidente del consorzio RivaIncentro - la presenza dei cani è aumentata e il problema delle deiezioni è generale e va affrontato. Se per l’escremento solido si è abbastanza risolto, per la pipì non so cosa pensare o gliela si fa fare in un pannolino - scherza - altrimenti è un problema per il centro storico di Riva. Non so nemmeno quali soluzioni tecnico-pratiche proporre. Non penso si possa arrivare a divieti. Dipende molto dalla sensibilità del padrone: io tutte le mattine trovo un “ricordino” davanti alla porta del mio negozio, ma credo vada addebitata all’idiozia del proprietario. Le leggi ci tutelano dall’imbrattatura animale ma alla maleducazione del proprietario non c’è rimedio. Penso che la cosa debba essere affrontata anche dal servizio pulizie della Comunità di valle».
«Sicuramente quella della pipì dei cani è un problema sentito - dice Andrea Cobbe, presidente di Assocentro di Arco - per i negozianti, soprattutto del centro, è una scocciatura. D’estate si sente la puzza. Ogni volta bisogna uscire con l’acqua per diluire un po’ l’urina. Dipende sempre dalla sensibilità del padrone, che magari potrebbe tirare in mezzo alla strada il cane quando vuole fare la pipì. D’altro canto cosa si può fare? Vietare che passino i cani? Per fortuna per gli escrementi ci sono i bidoni appositi. Personalmente non ho soluzioni, forse se ognuno si portasse una bottiglietta di acqua per diluire poi l’urina, un passo avanti lo si farebbe».

«È un problema sentito quello delle deiezioni dei cani- osserva Alessandro Betta, sindaco di Arco - perché ci sono luoghi proprio degradati, edifici presi di mira, orinatoi in via Bettinazzi, largo Pina, alcune strade a Varignano, ad esempio. Prendiamo un cagnolino che la fa due volte al giorno nello stesso posto, sono 180 in 3 mesi: diventa un problema igienico; incuria e sporco. Anche alcune zone dell’olivaia o a dosso Massone, sono problematiche perché alcuni proprietari non raccolgono gli scrementi, o li raccolgono e poi li buttano in campagna. Poi si arriva ai casi estremi dei bocconi avvelenati: inciviltà chiama inciviltà. Non si può prendere un animale solo per la compagnia o perché è carino, tenere un animale significa anche responsabilità. Gli amici a quattro zampe sono una bella cosa e per fortuna la maggior parte della gente è rispettosa. Forse qualche controllo in più non guasterebbe». 

C’è poi il problema dei parchi gioco. Quello di via Nas ad esempio è frequentato da cani che orinano nei prati dove poi giocano i bambini. Una questione già sollevata lo scorso anno ma per la quale ancora nulla è stato fatto.

Vie del centro storico, muri delle case, fioriere e stipiti dei negozi,  marciapiedi e aiuole che diventano orinatoi a cielo aperto.

Il problema è stato sollevato nei giorni scorsi dai rappresentanti dei commercianti sia di Riva sia di Arco; ai quali si è aggiunto anche il veterinario provinciale Sandro de Guelmi che ha messo in luce un altro fattore fonte rischi, quello derivanti dalle feci di cane abbandonate nei campi e che sono spesso infestate da parassiti, larve e uova. Gli ultimi due casi di echinococco granuloso in queste settimane; è una tenia che si trova nei bovini. «I contadini raccolgono il fieno con gli escrementi di cane e le tenie infestano i bovini; il riscontro al macello, dove le carni sono deprezzate se non da buttare. Un danno per i nostri allevatori».
Il numero dei cani nell’Alto Garda e Ledro è elevato: Arco 2.082, Riva del Garda 1.736, Nago Torbole 313, Dro 616, Drena 119, Tenno 311, Ledro 981. Cifre che raddoppiano con la presenza turistica.
«Il numero dei cani - spiega Rodolfo Ferrari, presidente dell’Associazione difesa animali di Arco - è aumentato esponenzialmente negli ultimi vent’anni. Purtroppo i problemi riscontrati sono in parte reali: ci sono persone maleducate che non rispettano gli altri. Sono poche ma bastano poi a gettare discredito su tutta la categoria. In centro storico, ma ovunque, non si può permettere ai cani di fare la pipì sui muri o davanti alle case. Noi esortiamo sempre al massimo dell’educazione. Io pure ho un cane ma non lo lascio avvicinare ai muri. Credo bene che la gente e i negozianti siano disturbati. Ho trovato un giorno una signora che non ha raccolto un bisogno che il suo cane aveva fatto in una aiuola, e cercava di dirmi che non c’era nulla di male, le ho fatto notare che “Lì ci mettono le mani i bambini quando giocano o i giardinieri per sistemare o quando tagliano l’erba si imbratta il decespugliatore e si sparge ovunque”. Insomma, dobbiamo tutti sensibilizzarci, e se i proprietari vogliono rispetto devono rispettare. Al parco delle Braile ho visto delle cacche a un metro dalle postazioni con i sacchettini: è vergognoso. Poi si capisce perché i residenti se la prendono con tutti perché ci sono pochi padroni che mancano totalmente di rispetto. Anche nelle campagne occorre rispetto; e non vale dire : “Tanto fa concime”; il concime se lo mette il contadino, se lo vuole. Non gradisce di certo gli escrementi estranei. Devo dire in ogni modo che in 20 anni di Ada, la situazione è migliorata di molto: c’è più educazione, il comportamento è migliorato e forse sarebbe utile se proponessimo per il 2019 una serata per spiegare e ragionare sui comportamenti da tenere»
«Ho notato che ad Arco ci sono diversi distributori di sacchetti e al contempo raccoglitori di escrementi - osserva Fabrizio Santorum, rivano residente ad Arco, possessore di una «boxerina» - non capisco perché invece a Riva non ci siano, eppure sarebbe un servizio utile per i proprietari di 1.800 cani e anche per i turisti. In ogni caso è sempre l’educazione di un padrone la cosa importante; io ad esempio mi porto sempre dietro una bottiglia d’acqua così quando proprio non sono riuscito a evitare che la facesse addosso ad abitazioni o negozi, perlomeno diluisco l’urina».
«Sta alle persone che hanno un cane - dice l’assessore rivano Massimo Accorsi -  essere repsonsabili;ci sono dei divieti che vanno rispettati. Le forze dell’ordine sono chiamate a controllare ma tutto sta nel buon senso dei padroni. Basta poco per evitare situazioni spiacevoli. Io pure ho la mia attività in centro e capisco il problema. Qualche battibecco c’è sempre. Solleverò il problema in giunta. Quanto ai distributori e raccoglitori di sacchetti, c’erano anche da noi, non sono stati un successone: li abbiamo tolti».

 

comments powered by Disqus