Il Garda Trentino piace ai turisti dell'Est Europa

di Davide Pivetti

Le sensazioni degli operatori turistici e a volte anche dei semplici cittadini che non operano nel settore, sono spesso suffragate dai numeri quando essi sono disponibili.

Così, come accaduto l’altro giorno per quanto riguarda l’andamento del mese di giugno - che in molti consideravano un po’ scarso e che i numeri hanno confermato non essere andato bene - allo stesso modo dalle lunghe colonne di dati statistici fornitici da «Garda Trentino spa» relativamente ai primi sei mesi dell’anno, viene confermata nettamente un’altra sensazione diffusa: quella che il turismo straniero, pur dominato dai tedeschi, piano piano parli sempre più salvo o comunque lingue dell’Est europeo.

Analizzando le tabelle con il totale progressivo di arrivi e presenze dai principali mercati stranieri che scelgono il Garda Trentino per le loro vacanze, emerge un po’ ovunque l’aumento in doppia cifra dei turisti che arrivano da quelli che un tempo erano i Paesi di «oltre cortina».

Gli aumenti nel periodo di riferimento (gennaio-giugno) in un anno sono esorbitanti: +40,6% degli arrivi dall’Ungheria, +35,2% dalla Polonia (con presenze salite del 39,5%), +31,6% dalla Repubblica Slovacca e +23,8% di arrivi dalla Repubblica Ceca.

In alcuni casi si tratta di numeri ancora piccoli in termini assoluti, ma evidentemente destinati a crescere. Una tendenza rinforzata dal +9,1% fatto segnare dagli arrivi della Federazione Russa, e qui non si tratta comunque di bruscolini visto che totalizzano in sei mesi più di 15 mila presenze, alle quali si sommano le 21 mila polacche e le 23 mila ceche.

Se quindi il mercato di riferimento, quello tedesco, fa segnare una leggera flessione (-2,6% di arrivi) peraltro confermata dal dato negativo dei cugini austriaci (-2,5% di arrivi), l’interesse dimostrato dai paesi dell’Est europeo per il momento basta a compensare tale dinamica, finora comunque non allarmante (anche perché il dato di presenze tedesche e austriache è meno negativo di quello degli arrivi, ne arrivano di meno ma chi viene si ferma un pochino di più).

È giusto ricordare il movimento positivo del turismo italiano, cresciuto in questi primi sei mesi dello 0,7% in termini di presenze e del 3,7% per gli arrivi. Stabili gli inglesi, in crescita francesi e olandesi, in calo belgi e norvegesi.

Scoppiettante il dato fatto registrare dai turisti provenienti da Corea del Sud, Brasile e Finlandia: i primi sono aumentati del 69%, i secondi del 56% e i terzi del 34% (in quest’ottica crescono anche Australia e Israele). Si tratta ovviamente di percentuali calcolate su numeri molto piccoli e quindi facilmente incrementabili con pochi turisti in più.

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