Da sabato torna a Canale il 30° Rustico Medioevo

Nove sere dedicate al teatro di strada, al circo, alla musica. In cucina regna la polenta peveraa. Lo sforzo del volontriato di Ville del Monte

Chi era lì, ai margini di quel palco, sotto i riflettori e gli stendardi, in quei giorni di agosto del 1987 difficilmente avrebbe potuto immaginare, trenta edizioni più tardi, di aver ancora l’onore di raccontare, fotografare, vivere e godere il festival medioevale più bello del Trentino.

Da sabato, nel borgo di Canale - da ormai alcuni anni entrato a pieno titolo tra i “Cento borghi più belli d’Italia” - torna «Rustico Medioevo», con quel sottotitolo mai cambiato dal ‘87 ad oggi: «Momenti di storia, cultura, folclore». Tre elementi che c’erano e ancora fanno parte della ricetta che ha garantito il successo di questa manifestazione attraverso tre decenni. Anche di fronte al rapido fiorire, dagli anni Novanta in poi, di altri appuntamenti che hanno via via animato borghi e paesi del Trentino, con una serie di manifestazioni di cui «Rustico» è stato in un certo modo precursore.

Ovviamente il festival è cambiato in tanti anni. Alcuni eventi, come quelli legati alla poesia e al cinema, sono svaniti negli anni perché difficilmente gestibili in spazi e luoghi come quelli a disposizione a Canale. Il teatro di strada, il circo in piazza, gli spettacoli legati ad acrobati, saltinbanchi e musici hanno caratterizzato gli ultimi anni, con un grande evento folcloristico (necessariamente non sempre rigorosamente di ambito medioevale) a chiudere il programma nell’ultima serata.

C’era e ci sarà anche quest’anno l’immancabile serata delle «Torte e balconi» (mercoledì 10) la più popolare e localistica, inserita in un programma pensato per piacere alle famiglie, agli ospiti del borgo, ai turisti che decidono di salire una sera dalla Busa a caccia di fresco e di curiosità locali, legate al mondo della tradizione. Da questo punto di vista Canale, non da oggi, è un gioiello a disposizione del Garda trentino e dovrebbe essere una delle tappe immancabile di un soggiorno vacanziero in zona.

D’altronde proprio dalla volontà di inventare qualcosa che valorizasse, facesse conoscere ed amare Canale ai trentini e agli ospiti di ogni dove, nacque alla fine degli anni Ottanta l’idea del festival, messa nero su bianco da Franco Pivetti (allora come oggi coordinatore della manifestazione e direttore di Casartisti) e subito trasformata in realtà dalla forza del volontariato locale, grazie a quel comitato (ancora oggi legatissimo al festival) guidato allora da Ferruccio Zanolli e ormai da un ventennio da Erino Marocchi.

Anche quest’anno saranno nove le serate di «Rustico Medioevo». Si parte sabato con la magia del «Gruppo Sidera Ardenta» di Bergamo e si finisce il 14 con il «Milon Mela India Folk». In mezzo (ma in agenda aggiorneremo i singoli appuntamenti) spazio a musica, canto corale, favole, circo, danza, giullari e sbandieratori.

Giù dal palco è la cucina la vera protagonista: il piatto regina, che alcuni attendono di degustare per un anno intero, è la polenta e peveraa, ma i cuochi del comitato ne inventano una nuova ogni giorno che si aggiunge al menu tradizionale di tutte le sere. Così, a tavola e sul palco, la magìa tornerà a ripetersi. Per la trentesima volta a Canale.

 

VIDEO: UNA SERA A RUSTICO MEDIOEVO

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