Centrale biomassa di Ledro, ricorso al Consiglio di stato

di Paola Malcotti

Il progetto per la realizzazione della centrale a biomassa di Tiarno di Sopra, destinata alla cogenerazione di energia termica per il teleriscaldamento e pellet, è approdato innanzi al Consiglio di Stato.

Dopo che il 6 maggio scorso il Tar di Trento aveva rigettato la richiesta di sospensione avanzata da Pietro Zanotti, Christian Tiboni e dai rappresentanti dell’associazione «Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro onlus» per l’annullamento della concessione edilizia in deroga rilasciata a fine 2014 - ritenendo che il ricorso non fosse assistito da un’adeguata esistenza di presupposti sufficienti per accogliere la richiesta e riconoscendo come fondate le argomentazioni difensive prodotte dall’amministrazione comunale - i ricorrenti hanno ora fatto appello al Consiglio di Stato, chiedendo la riforma dell’ordinanza cautelare resa dal Tar.

La battaglia contro il progetto promosso da AGS tramite «Ledr.En.» non si ferma, ma prosegue con decisione, forte anche del sostegno del comitato popolare «As.Pro Ledro», nato ancora un anno fa con il preciso intento di impedire la realizzazione della centrale, ritenuta pericolosa non solo per la salute dei cittadini ma anche per il mondo del turismo, e quindi per l’economia dell’intera valle.

L’amministrazione comunale però non ci sta e, così come era accaduto con l’appello al Tar, intende resistere pure contro il ricorso presentato a Roma, ribadendo anche in questa sede le ragioni che avevano motivato il giudizio di maggio. Da qui l’affidamento da parte della giunta dell’incarico allo studio Benini Pellegrini di Riva per la difesa legale degli atti e dei provvedimenti impugnati, approvato con delibera nei giorni scorsi. <+firma_coda>P.M.<+testo>

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