«Informazione indipendente», piace il format del festival talk

di Roberto Vivaldelli

E così anche la settimana edizione del «Festival dell’Informazione Indipendente» si è conclusa domenica con l’ennesimo successo in termini di partecipazione di pubblico e di qualità proposta.

La tre giorni organizzata dall’associazione «Busa Consapevole» - da venerdì a domenica - presso il centro giovani «Cantiere 26» di Prabi, che aveva l’obiettivo primario di coinvolgere ed accrescere la conoscenza e la consapevolezza delle persone e del pubblico, ha infatti riscosso l’interesse della popolazione altogardesana, sia per quanto concerne la parte degli spettacoli concertistici e teatrali della sera, e quindi quella più «ludica», sia per quanto riguarda invece le conferenze svoltesi nel pomeriggio.

Tra le novità, molto apprezzate, di questa edizione appena conclusasi, il «festival talk», un format che prevedeva una serie di piccoli interventi da un quarto d’ora ciascuno: in questo spazio, dove si è voluto dar voce istanze più disparate, si è parlato per esempio di tematiche importanti e delicate come la corruzione o il «metodo Montessori», sistema educativo di Maria Montessori, praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, al servizio dei bambini dalla nascita fino a 18 anni (e che nell’Alto Garda sta raccogliendo parecchi consensi).

Appuntamento «clou» della manifestazione quello con il noto giornalista ed editore Marcello Foa, storica firma de «Il Giornale» nonché allievo di Indro Montanelli, il quale ha parlato delle tecniche di manipolazione dei mass-media e ha illustrato le vere ragioni che si celano dietro ai conflitti medio-orientali e alle cosiddette «Primavere Arabe», dalla guerra in Libia passando per la Siria e il terrorismo islamista. «Nessuna sorpresa per chi, correttamente, riteneva che le Primavere arabe non fossero vere rivolte popolari, bensì golpe mascherati, che l’Occidente con straordinaria insipienza ha incoraggiato e sostenuto - ha detto dal palco del festival - oggi quei Paesi sono più arretrati e più instabili di prima, retti da governi autoritari non dissimili e sovente addirittura più oppressivi di quelli di Mubarak e Ben Ali. La Libia, di cui nessuno parla, è dilaniata da guerre tribali».

Il presidente dell’associazione «Busa Consapevole» Mattia Detoni si dice ampiamente soddisfatto della riuscita del festival: «Il tempo ci ha graziato - spiega Detoni - il riscontro è stato davvero positivo, grazie anche alla struttura del centro giovani abbiamo potuto organizzare tutta una serie di iniziative. Il “Festival Talk” è risultato essere un esperimento molto riuscito, ci ha permesso di testare questo format che per noi era nuovo, siamo molto soddisfatti. Ora proseguiamo con le conferenze e altre attività. Ringraziamo l’amministrazione comunale e il “Casa mia” per la collaborazione». R.V.

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