"Barriera al Brennero? Kein Problem"

Pienone di prenotazioni negli alberghi dell'Alto Garda

Non c’è nessuna preoccupazione da parte degli operatori turistici dell’Alto Garda rispetto a un possibile ripristino dei controlli di confine al Brennero. Le prenotazioni effettuate dai turisti tedeschi sono massicce come sempre e non accennano a cali. Le mete mediterranee, con le guerre e gli esodi biblici in corso, non sono più gettonate e, turisticamente parlando, il Garda se ne avvantaggia.

Ecco l’opinione di alcune operatrici e operatori. «Non c’è flessione di prenotazioni, non ci sono disdette o perlomeno - spiega Elisa Ressegotti, albergatrice di Torbole sul Garda, presidente dell’Associazione albergatori - non ho notato finora alcuni segnale in tal senso. Se più avanti la chiusura del Brennero dovesse divenire realtà, credo che non ci sarà, per il movimento turistico dico, alcuna difficoltà particolare. Peraltro nel quadro generale i rallentamenti al Brennero sono un problema del tutto relativo rispetto alle situazioni che vivono altri paesi. Avremo un quadro migliore con i ponti di maggio e con il Bike festival quando ci sarà il pienone di tedeschi».

Nemmeno per Bernardo Penner, titolare del Campeggio al lago a Pieve di Ledro, c’è da preoccuparsi sul fronte turistico: «Sicuramente qualche problema ci sarà se verrà rimessa la barriera doganale; alcuni amici tedeschi mi hanno detto che già ora ci sono controlli in uscita dall’Italia. Certo si tratterà di un disagio più in uscita che in entrata. Ma d’altra parte il contesto generale, purtroppo così grave, ci favorisce:  non abbiamo mai visto tante prenotazioni come quest’anno perché la guerra e l’instabilità in nord Africa, in Turchia e Grecia incide favorevolmente sulla scelta dell’Italia e del Garda come meta di vacanze. Certo il ripristino dei confini sarà un brutto segnale, come regioni alpine, un fallimento della politica e degli accordi tra le nazioni».

Il presidente dei ristoratori dell’Alto Garda e Ledro, il droato Flavio Biondo ritiene che il ministro degli esteri austriaco stia «giocando una sorta di partita a scacchi con l’Europa per tentare di farsi riconoscere una somma per l’accoglienza dei profughi. Da ristoratore dico che ripercussioni turistiche non le vedo proprio; la gente non si spaventa certo per una coda; fosse così, per le inenarrabili code sulla Loppio-Garda, non dovrebbe esserci più nessun tedesco in vacanze sul lago da anni. È chiaro che uno stop al Brennero creerà disagi: quando ti abitui a una certa libertà le restrizioni poi ti fanno arrabbiare. In ogni caso le ripercussioni non saranno così forti, visto che gli europei non andranno più in ferie nel nord Africa e preferiranno l’Italia e il Garda».

Anche  Enzo Bassetti, presidente dell’Unione albergatori dell’Alto Garda, è tranquillo. «Non ho notato nulla, zero. Qualche preoccupazione da parte nostra ovviamente c’è ma se la minaccia si concretizza sarà un problema per i migranti non per i turisti. Prima di fasciarci la testa vediamo che succede. Tra noi albergatori si guarda con attenzione a quanto accade al Brennero e seguiamo con una certa preoccupazione tutta la vicenda ma non è ancora un tema all’ordine del giorno. Se il ripristino del controlli di confine è solo minacciato non avrà nessun influsso suo vacanzieri, i clienti tedeschi non ne parlano e il traffico è scorrevole. Se le minacce invece venissero messe in pratica allora il problema sarà, più che turistico, commerciale con mezza industria europea che spingerà per la liberalizzazione dei confini. Credo che il governo austriaco sia sotto forte pressione».

Marco Benedetti, presidente InGarda, osserva che «Oggi la preoccupazione è politica; anche se siamo consapevoli che può diventare turistica. Qualche pensiero comunque ce lo facciamo perché è la frontiera del nostro mercato di riferimento: meno intoppi ci sono e meglio è. Peraltro - continua - siamo anche un po’ impotenti di fronte alle relazioni internazionali». Conferma poi che sulle prenotazioni «non c’è nessuna avvisaglia di cali. Se verrà riattivata la dogana al Brennero sarà una questione di tempi, qualche coda, ma credo che le targhe italiane e tedesche avranno passaggi preferenziali. Non credo ci saranno controlli come 20 anni fa. Ormai siamo abituati a muoverci in Europa in un certo modo e una marcia indietro è pericolosa».

comments powered by Disqus