Quelli che a Loppio salvano rospetti e anfibi dalle auto

Un gruppo di volontari al lavoro anche di notte per aiutare gli animali a scavalcare indennti la trafficatissima Ss240

di Roberto Vivaldelli

È un periodo estremamente importante questo per rospi e anfibi. Dalle zone boschive migrano infatti verso gli specchi d’acqua e i laghi, in un ambiente dove possono deporre le uova e riprodursi.

Succede anche al lago di Loppio, dove questi esseri incontrano però un ostacolo che può essere per loro mortale: la strada.

In queste settimane, un gruppo di volontari ed esperti, attivisti del «Wwf Trentino» e dell’associazione «Sky Islands», sta prestando soccorso a queste preziose creature che rischiano di essere schiacciate dalle automobili sulla  trafficatissima «Loppio-Busa».

Tra loro c’è anche il giovane rivano Daniel Iversen, ricercatore naturalista e appassionato: «Sono stato a Loppio proprio in questi giorni insieme ad altri volontari - spiega - le barriere posizionate sono in uno stato più che discreto, tuttavia alcuni anfibi le scavalcano e ci sono delle zone non coperte. Il nostro compito è semplicemente quello di raccogliere più esseri possibili dal lato della carreggiata dove c’è il bosco e condurli a destinazione, dall’altra parte, verso il lago».

Karol Tabarelli de Fatis, consigliere del «Wwf Trentino», ci racconta  da un punto di vista scientifico cosa sta accadendo in questi giorni: «I rospi comuni (Bufo bufo), come diverse altre specie di anfibi, trascorrono la stagione rigida in uno stato di torpore, detto ibernazione, riparati nel terreno all’interno di zone boschive. Quando nel periodo tardo invernale-primaverile le temperature non particolarmente rigide incontrano giornate umide questi animali incominciano la loro ciclica migrazione che li porterà a raggiungere stagni, laghi ed altri specchi d’acqua, indispensabili per la loro riproduzione. Essi infatti sono legati all’acqua, all’interno nella quale depongono gelatinose uova che daranno luce a girini».

Tabarelli invita gli automobilisti a prestare particolare attenzione: «Il percorso che devono intraprendere è costellato da barriere ecologiche, spesso difficilmente permeabili, come ad esempio le strade trafficate. Per questo - osserva - nel momento più critico della migrazione sarebbe opportuno che gli automobilisti che percorrono queste tratte prestino particolare accortezza e moderino la velocità, per la loro sicurezza e quella delle umide creature con cui condividono la strada».

I volontari hanno inoltre dato vita ad una pagina facebook - «Anfibi e Rettili del Trentino - Alto Adige/Südtirol» - dove è possibile inviare segnalazioni e interagire.

IL VIDEO: LOPPIENSIS, IL LAGO CHE NON C'E'
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