L'indagine: con la pandemia è cresciuto il gioco d'azzardo online

«Il coronavirus ha rallentato il gioco analogico ma ha aumentato la tendenza al gioco digitale».

Lo ha detto Paolo Belletati, psicologo dell’associazione Hands di Bolzano, che insieme ai rappresentanti della Rete azione dipendenza gioco, ha fatto il punto sugli effetti del gioco d’azzardo durante l’emergenza sanitaria.

L’isolamento dovuto alla pandemia, ha spiegato Belletati, ha fortemente limitato le opportunità di gioco su rete fisica. Il 90% dei giocatori tradizionali, ha giocato meno o ha smesso di giocare durante il lockdown e non è passato alle offerte online.

Nonostante ciò, il volume del gioco d’azzardo nel 2020 è aumentato del 40% rispetto all’anno precedente. In particolare, i giocatori che già precedentemente utilizzavano piattaforme digitali hanno giocato di più e speso più soldi.

La spesa in Alto Adige rimane alta.

In media, gli altoatesini spendono 1.350 euro all’anno per il gioco d’azzardo.

La Rete azione dipendenza gioco ha messo a disposizione nuove iniziative per facilitare la ricerca di un aiuto professionale.

«Il nuovo sito web, il nuovo opuscolo, i video esplicativi e i Live-Talks, hanno lo scopo di incoraggiare le persone colpite a cercare aiuto», ha spiegato Giuditta Sereni, collaboratrice del Forum Prevenzione. L’opuscolo illustra le probabilità, le illusioni e i rischi dell’azzardo; il nuovo sito web propone informazioni e video esplicativi, rivolti ai giocatori e ai loro parenti che, insieme ai «live-talks» su Facebook, hanno l’obiettivo di creare un clima di fiducia e dare voce ai dubbi circa la consulenza e la cura, al fine di incoraggiare i destinatari a cercare un aiuto professionale.

Alla Rete aderiscono, oltre a Forum prevenzione ed Associazione Hands, il Centro terapeutico Bad Bachgart, i Servizi per le dipendenze consulenza psicosociale della Caritas di Silandro e dalla Consulenza debitori delle Caritas.

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