In Alto Adige 5 decessi e 260 nuovi positivi nel giorno tre dei test

Sono 5 i decessi Covid nelle ultime 24 ore in Alto Adige. I laboratori dell’Azienda sanitaria hanno effettuato 1.468 tamponi e registrati 260 nuovi casi positivi,. 333 persone sono ricoverate, altre 38 in terapia intensiva. Sopra soglia 10.000 il numero di persone in isolamento domiciliare (10.060).

I dati sono relativi a ieri, ultima giornata del test di massa. «Buono il risultato dello screening di massa, ottima la partecipazione, per la quale ringrazio tutte le Altoatesine e gli Altoatesini. Un grazie speciale va a tutte le persone che hanno collaborato, soprattutto a chi lo ha fatto a titolo gratuito e volontariamente, per aver organizzato e reso possibile il test di massa» afferma l’assessore Massimo Bessone.

«Adesso che il test è stato fatto, ed alla luce dei risultati, credo sia giusto valutare i presupposti per poter riaprire gradualmente le attività. È doveroso pensare a tutelare la salute pubblica, ma allo stesso tempo anche a salvaguardare e garantire i posti di lavoro e rilanciare l’economia», prosegue.

«Per quello che riguarda l’apertura degli impianti da sci e l’avvio delle attività turistiche, come qualcuno ha già anticipato, ritengo che sia prematuro parlarne già adesso» aggiunge Bessone. «Prima di tutto bisognerà trovare il modo di poter monitorare i turisti che entrano nella nostra provincia, siano essi italiani o stranieri, perché la lotta al virus non è ancora vinta. Soprattutto, non dobbiamo vanificare lo sforzo di centinaia di migliaia di Altoatesini, che si sono sacrificati stando a casa e si sono messi in gioco partecipando allo screening di massa, pur in buona salute, per rispetto verso il prossimo».

Un grazie al volontariato: Lo screening di massa ha visto la forte partecipazione dell’«esercito» di volontari. In Provincia di Bolzano operano infatti 18 mila vigili del fuoco volontari (13.000 “attivi”), ai quali si aggiungono 3.600 volontari della Croce Bianca. Oltre il 4% di tutti gli altoatesini, bambini e anziani inclusi, sono attivi in una delle due organizzazioni di soccorso.

«La struttura capillare dei vigili del fuoco è unica in Italia», fa presente il loro presidente Wolfram Gapp.
Praticamente in ogni paese si trova una caserma, che complessivamente sono 306. «Chi negli anni passati metteva in discussione l’utilità di una tale macchina organizzativa, dopo la tempesta Vaia e il caos neve dello scorso novembre si è ricreduto», ricorda Gapp. «Il valore dei vigili del fuoco volontari - fa presente - è inestimabile, perché si tratta di gente formata che conosce benissimo il proprio territorio e eventuali punti nevralgici. Un’organizzazione centralizzata non potrebbe mai garantire questo».

Durante lo screening di massa circa 4 mila pompieri volontari sono stati coinvolti nell’allestimento dei presidi, il rifornimento dalla sede centrale della protezione civile altoatesina con tutto il materiale necessario per i test rapidi ed infine anche per il servizio d’ordine.

Un importante contributo è stato fornito anche dalla Croce Bianca. «Disponiamo di 3600 volontari e 450 soccorritori dipendenti», spiega la presidente dell’organizzazione di soccorso Barbara Siri. «I giorni feriali vengono coperti dal personale dipendente, mentre tutti i turni notturni e festivi vengono svolti dai volontari», aggiunge. La Croce Bianca è presente su tutto il territorio altoatesino con 32 stazioni.
Durante lo screening di massa ogni giorno 350 volontari della Croce Bianca sono stati impegnati nei presidi.

Allo screening di massa hanno assistito degli osservatori austriaci dove il 5 dicembre inizieranno test a tappeto. Anche l’Austria ha una capillare presenza di soccorritori volontari.

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