Reinhold Messner e la riapertura: «Scelta giusta e coraggiosa, ma adesso riapriamo le frontiere»

«La scelta dell’Alto Adige di anticipare la Fase 2 è stata giusta e coraggiosa. Ora però vanno anche riaperti i confini, altrimenti si impone il modello di turismo egoista del ‘vacanze a casa nostrà». Lo afferma Reinhold Messner che mette in chiaro che - nonostante il via libera in Alto Adige - per il momento non riaprirà i suoi musei della montagna a causa della mancanza di turisti dal resto dell’Italia e dal mondo di lingua tedesca. «I costi sarebbero troppo elevati senza una clientela internazionale», spiega il Re degli Ottomila.

«È arrivato il momento di reintrodurre Schengen. L’emergenza coronavirus - prosegue - ha allontanato l’Europa. Ora serve un segnale di unità, altrimenti si creerà un turismo egoista, con i tedeschi che fanno vacanze in Germania, gli austriaci in Austria e gli italiani in Italia».

Secondo Messner, «il turismo transfrontaliero sarebbe una forma di solidarietà. Il turista che torna nel suo amato Alto Adige in questo modo sostiene la ripartenza di alberghi, ristoranti e musei». «Si è parlato tanto di coronabond, il turismo dimostrerebbe che i tedeschi sono solidali con gli italiani. La ripresa comunque durerà anni. Sono ancora bloccato in Germania e noto che la gente, nonostante la riapertura dei negozi, è rimasta prudente negli acquisti perché ha ancora paura del futuro», commenta Messner.

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