Riaperture di bar e ristoranti: Boccia chiede a Kompatscher di pazientare un'altra settimana

«Per noi - ha detto il ministro - la priorità numero uno è la sicurezza. L'Italia non è mai tornata indietro, in altre nazioni europee è successo»

Il governo è contrario ad aperture immediate decise a livello locale più massicce di quelle già consentite dal decreto per la “Fase 2” entrato in vigore da oggi.

Ma il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, oggi in visita a Bolzano e Trento, ha indicato poco fa in conferenza stampa con il governatore altoatesino Arno Kompatscher, uno spazio temporale di una settimana dopo il quale potrebbero esserci spiragli.

Ha invitato dunque Kompatscher a portare pazienza, poiché la settimana prossima in base ai dati sui contagi si tireranno le somme e le riaperture di bar, ristorasnti, parrucchieri ed estetiste verranno decise in base a un protocollo nazionale con le regole da seguire.

Il ministro Boccia ha anche confermato che la trattativa è aperta sugli oltre 400 milioni ciascuna che le due Province autonome intendono tenersi a bilancio per affrontare i costi dell’emergenza. «Le vostre richieste - ha dichiarato l'esponente del governo Conte - sono condivisibili».

«Oggi eravamo tutti in attesa di vedere l’effetto di questa riapertura ed il Paese ha tenuto, dimostrando che la prudenza alla fine è stata opportuna» ha detto il ministro agli affari regionali, Francesco Boccia.

 «L’Italia ha dimostrato di essere un Paese rigoroso e prudente - ha sottolineato Boccia - e la prudenza, che rivendico, ci ha messo fino ad oggi in sicurezza. Tutti gli italiani hanno fatto un sacrificio enorme che noi, ora, non dobbiamo vanificare». «La provincia di Bolzano è in una condizione che oggi si può definire di controllo e sicurezza, ma è a rischio come tutte le altre regioni italiane» ha aggiunto il ministro, riferendo che insieme a lui sono arrivati «altri medici volontari della task force della protezione civile». Finora, in Trentino Alto Adige sono arrivati 86 volontari, 40 per la provincia di Bolzano e 46 per quella di Trento. «Se partono ancora - ha sottolineato il ministro - è perché siamo ancora in condizioni critiche».

Boccia ha, però, ammesso la possibilità di percorsi differenziati fra le regioni per l’uscita dall’emergenza. «Il sistema di monitoraggio che il ministro Speranza ha varato - ha spiegato - ci consentirà già la prossima settimana di valutare, insieme alle regioni, i dati e capire se siamo in grado di fare le linee guida per i lavoratori dei settori che sono ancora fermi. Dal 18 maggio potremo procedere a differenziazioni territoriali. È una questione di giorni, non di mesi».

Nel confronto sono entrati anche i temi finanziari. «Abbiamo informato le Regioni e Province a statuto speciale che saranno esentate dalle spese per il rimborso dei prestiti in corso, questo era già avvenuto per le Regioni ordinarie - ha riferito il ministro - Sulla possibilità di consentire maggior debito alle Provincie o Regioni a statuto speciale che hanno debito limitati o pari a zero, condivido le istanze del presidente Kompatscher e del presidente Fugatti e ci stiamo lavorando».

In chiusura della conferenza stampa il ministro ha anche auspicato di poter tornare presto in Alto Adige, territorio che ama molto, senza mascherina.

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