Tunnel del Brennero, al lavoro anche la terza fresa

Partita l'ultima delle tre frese che scavano il tunnel del Brennero, enorme cantiere che attualmente vede impegnati 2.400 lavoratori.

A distanza di un mese dal precedente avvio della fresa gemella "Flavia", ha dunque iniziato a macinare roccia anche la fresa "Virginia".

Queste due frese dal diametro di 10,7 m, che scavano le gallerie di linea, erano state precedute poco piu di un anno fa dalla più piccola fresa "Serena" (6,8 m) dedicata al cunicolo esplorativo.

La nuova fresa avanza di circa 70 metri al giorno e il macchinario consente parallelamente di realizzare le pareti di cemento della galleria, utilizzando il materiale di risulta dello scavo.

La perforazione sul versante italiano dovrebbe congiungersi a quella in corso dal lato austriaco nel 2025: a quel punto il tunnel di base del Brennero (Bbt) con i suoi 64 km da Fortezza a Innsbruck sarà il traforo ferroviario sotterraneo più lungo del mondo. A questo punto si procederà con la posa degli impianti, binari e tutto il resto, con la previsione di vedere passare i primi treni fra nove anni.

Alla cerimonia di inaugurazione del nuovo macchinario hanno partecipato, oltre agli amministratori di Bbt Se Raffaele Zurlo e Konrad Bergmeister, il presidente della provincia di Bolzano e di Trento, Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti.

È stato anche inaugurato lo svincolo per accedere al cantiere di Mules direttamente dall'autostrada.

"Questo permetterà da un lato di ridurre i tempi per gli approvviogionamenti del cantiere, dall'altro concretamente potranno essere ridotti i transiti di mezzi sulla viabilità ordinaria e attraverso i centri abitati", ha detto Zurlo.

Alla fine  due gallerie parallele della larghezza di 8.1 metri con un singolo binario, che corrono parallele ad una distanza di 70 metri.

Ogni 333 metri c’è un passaggio che collega i due tunnel, che può essere usato per l’evacuazione in casi di emergenza. Una caratteristica unica della Galleria di base del Brennero è la “galleria di esplorazione” posta tra i due tunnel. È collocata solo 12 metri più in profondità rispetto al BBT, che segue per tutta la sua lunghezza, e verrà utilizzata a lungo termine per lo scarico dei tunnel principali. La linea passerà al di sotto del passo del Brennero (1.371 metri) a un’altitudine di 794 metri – con una pendenza massima del 6.6/1000.


Quanto ai riflessi trentini, va ricordato che Ezio Facchin, commissario governativo al tunnel del Brennero, intervenendo qualche mese fa all’assemblea straordinaria dell’Asat (Albergatori e imprese turistiche trentine) Facchin, oltre a fare il punto sulle infrastrutture direttamente collegate al tunnel del Brennero, ha chiarito anche come le azioni previste per la città, come il Nordus (la metropolitana di superficie realizzabile allungando verso Mattarello il tracciato della Trento-Malé) o la nuova stazione sotterranea in piazza Dante, potrebbero se approvati in tempi brevi far partire nuovi investimenti di vantaggio per tutta la cittadinanza.

Come le nuove infrastrutture di trasporto previste per il collegamento con il Bondone o Povo, ad esempio. Facchin ha chiarito innanzitutto lo stato dell’arte sul tunnel del Brennero.

Opera che, come è noto, prevede da un lato la realizzazione della Galleria di base del Brennero e dall’altro delle circonvallazioni che sono in totale quattro.

Si tratta, infatti, della circonvallazione di Fortezza-Ponte Gardena, per la quale Facchin ha parlato del 2019 come termine entro cui far partire gli appalti. Ci sono poi i lotti di Bolzano, Trento-Rovereto e Verona. Per quella di Trento-Rovereto, ha ricordato Facchin, dal 2014 ancora non si è trovato il percorso definitivo, visto che rispetto al tracciato iniziale si sono chieste delle novità da parte della Provincia di Trento.

Per il tunnel del Brennero, ha ricordato Facchin, gli effetti sul traffico ferroviario saranno molto importanti, quando nel 2027/2028 si prevede che il tunnel sarà operativo.

In particolare, la nuova galleria permetterà di ridurre a meno di un’ora e mezza il collegamento ferroviario tra Trento e Innsbruck avvicinando in maniera rilevante rispetto a oggi il bacino turistico tirolese a Trento e all’area del lago di Garda trentino.

Ovviamente, ha chiarito Facchin, occorrerà mettere in campo delle azioni tali da poter sfruttare dal punto di vista turistico il migliore collegamento tra Trentino e Tirolo.

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