Il bimbo iracheno morto in ospedale Primi risultati parziale delle perizie

I medici dell’ospedale San Maurizio di Bolzano avrebbero sbagliato la diagnosi per Adan, il tredicenne iracheno morto all’ospedale San Maurizio il 7 ottobre 2017 per un’embolia polmonare grassosa come conseguenza di una doppia frattura alle gambe.

Su quella vicenda sono stati aperti due filoni d’inchiesta: il primo vede indagati per omicidio colposo dieci medici dell’ospedale che avevano avuto in cura Adan, mentre nell’altro l’ipotesi di reato è di omissione d’atti d’ufficio per la mancata accoglienza della famiglia in strutture ufficiali.

In merito al primo filone, i periti nominati dal giudice Emilio Schoensberg hanno ora accertato che i medici in servizio la mattina del ricovero, osservando l’esito della Tac, non avrebbero riconosciuto il rischio di embolia e quindi non attuarono una terapia che avrebbe potuto scongiurare il decesso.

Se l’errore di diagnosi è stato accertato nell’incidente probatorio, gli stessi periti hanno però stabilito che manca un nesso causale certo tra questo errore e la morte del ragazzo.
Ora l’indagine della procura prosegue.

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