Riconsegnati a mamma i bimbi rapiti a Bolzano

I carabinieri di Bolzano hanno riconsegnato alla madre bolzanina Rosa Mezzina, 28 anni, i due bimbi, Yassine e Yasmine, di 4 e 2 anni, sottratti ad aprile dal padre e portati in Tunisia. L'operazione ha avuto luogo a Genova in collaborazione del ministero degli Esteri con l'Interpol.

I bimbi sono stati presi in consegna da due donne carabiniere della compagnia di Bolzano e sono stati portati presso una stazione dei carabinieri di Genova, dove hanno potuto riabbracciare madre e nonni. Stanno bene e presto torneranno a casa scortati dai carabinieri del capoluogo altoatesino.

Il padre, il 33enne Jamel Methenni (nella foto con i bimbi) , aveva lasciato l'Italia con regolari passaporti tunisini. Giovedì 19 aprile il consolato tunisino di Milano aveva rilasciato i passaporti per l'uomo e i due bimbi. Lo aveva comunicato lo stesso Consolato agli inquirenti italiani con una nota ufficiale. Poi, tre giorni dopo, l'uomo aveva prelevato i bambini nell' appartamento di famiglia e aveva fatto perdere le proprie tracce, fino a quando ha chiamato sua moglie dalla Tunisia, dicendole che i bambini stavano bene.

I passaporti italiani erano invece rimasti a Bolzano. Tutto il quadro, secondo gli inquirenti, dimostrava che la fuga dell' uomo era stata programmata da tempo. Methenni e Mezzina erano in procinto di separarsi. Per lasciare l'Italia, l'uomo aveva preso il suo furgone, raccolto alcuni indumenti e caricato in macchina i suoi due bambini. «I bambini mi hanno detto che sentivano la mia mancanza e che stavano giocando. Comunque erano contenti», aveva detto Rosa il giorno che li aveva sentiti per la prima volta. «La cosa più importante che mi hanno detto è che stavano bene», aveva aggiunto fra le lacrime. L'avvocato della donna, Nicodemo Gentile, aveva lanciato un appello al padre: «Facciamo un appello al papà per poter risolvere la cosa in modo pacifico».

Sulla legislazione tunisina era intervenuto il referente dell'associazione famiglie tunisine di Bolzano, Harrabi Ferjani, sostenendo che «la nuova legislazione tunisina è molto severa e stabilisce che entrambi i genitori hanno pari diritti. Se la moglie va in Tunisia e prende un avvocato, quell'uomo se la vede brutta», aveva aggiunto Ferjani.

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